Molti terremoti stanno colpendo l’Italia negli ultimi mesi, spesso e volentieri anche “medio/forti“, comunque avvertiti dalla popolazione, di magnitudo superiore al 4° grado della scala richter. Che sta succedendo? Se l’è chiesto il giornale http://www.leggonline.it/ che sull’argomento ha intervistato Enzo Boschi, presidente dell’Ingv, e a Giampaolo Giuliani, il ricercatore dei Laboratori nazionali del Gran Sasso diventato famoso per le sue discusse tecniche sulla previsione dei terremoti.
Proprio Giuliani, nell’intervista, s’è detto preoccupato perchè: “i sismi che nelle ultime settimane stanno interessando l’Italia sono tutti collegati tra loro. In questo momento sul pianeta è in atto una forte attività sismogenetica. Si può parlare di una crisi sismica planetaria, che negli ultimi due anni sta interessando l’Italia. Le faglie presenti sulla crosta terrestre costituiscono una grande rete e sono più o meno tutte collegate tra di loro. Un esempio: i movimenti sismici lungo la faglia del Pacifico si riverberano fino alla dorsale appenninica. L’energia rilasciata da un solo evento si ridistribuisce su tutto il sistema planetario delle faglie. Le cause di questa ‘crisi sismica’ potrebero derivare dall’universo: i pianeti del sistema solare e il Sole esercitano un effetto mareale sulla Terra, che si produce sul mantello di lava su cui galleggia la crosta terrestre e che aumenta l’energia termodinamica del mantello, della crosta e delle faglie. In questo periodo i pianeti sono allineati ed esercitano una forza gravitazionale maggiore. In Italia i terremoti stanno aumentanto: si verificano sismi che per numero e grado sismico si collocano fuori dalla media degli ultimi 10 anni. Bisogna avvertire la gente e far sì che sia preparata in caso di sisma, non come avvenuto all’Aquila. Ma si doveva cominciare 30 anni fa. Come è stato fatto in Giappone“.
Non la pensa così Boschi, che esprime concetti completamente diversi rispetto a quelli di Giuliani anche se lancia un monito sulle costruzioni antisismiche: “non esiste alcun rapporto di causa-effetto tra i vari terremoti che stanno colpendo l’Italia. Si tratta di diverse manifestazioni della sismicità che caratterizza il nostro territorio, una molteplicità di scosse di magnitudine poco elevata: in Italia ne registriamo ogni giorno 40-50 superiori ai 2 gradi Richter. Non c’è neanche un aumento dell’attività ssmica. Semplicemente ci si fa più caso perché alcune scosse sono state avvertite in grandi città, come il 4.3 registrato a Torino e il 4.7 nel caso della scossa tra Mantova e Rovigo. Inoltre dopo L’Aquila la gente è più sensibile. Ma è solo un’impressione, si tratta di un’attività sismica normale per il nostro territorio. La tranquillità dei cittadini non deve derivare dalla mancanza di terremoti, ma dalla possibilità di vivere in edifici sicuri. Anche sismi di entità modeste distruggono le case, se queste non vengono costruite bene, in maniera antisismica. Di certo, a Nord la qualità delle strutture è tendenzialmente migliore che al Sud. Costruire in maniera antisismica è una scelta che non viene fatta per due motivi: in primis, perché non paga dal punto di vista politico, è un’investimento i cui frutti si vedono troppo in là nel tempo e i politici non lo trovano conveniente; e poi perché è costoso. La speranza è che dopo ogni terremoto si ricostruisca meglio di prima. Ma lo si è fatto dopo i sismi di Irpinia, Umbria e Marche. Ora lo si fa dopo L’Aquila“.
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