Come prendere il controllo dei propri sogni
In quelli lucidi si mantiene la capacità di guidare azioni e pensieri. Perché non usarli quindi per svolgere compiti e migliorare le nostre performance reali?
di Anna Lisa Bonfranceschi
Il sogno? Una palestra onirica, da sfruttare per migliorare le proprie performance fisiche, così come quelle mentali. Oppure anche per il solo piacere di vivere l’esperienza tanto desiderata. Un’opportunità che colgono però solo i sognatori lucidi, ovvero coloro che sono coscienti di sognare e mentre lo fanno mantengono la capacità di controllare azioni e pensieri. Così bene che potrebbero sfruttare il tempo passato a dormire per allenarsi. Ma se è vero che non tutti sono dei sognatori lucidi, guidare la propria immaginazione mentre si dorme si può imparare, come spiega il New Scientist
Per farlo basterebbe seguire dei piccoli consigli. Primo: mettere in discussione la realtà mentre si è svegli, per imparare a prendere coscienza dei sogni, in una sorta di logica del contrappasso. Secondo: decidere cosa sognare. Terzo: tener nota dei propri viaggi onirici. Ma per aumentare le probabilità di trasformarsi in sognatori lucidi sembrerebbe efficace anche concentrare l’azione durante il giorno su un compito in particolare e svegliarsi presto la mattina per poi rituffarsi sotto le coperte.
Perché provarci? I sognatori lucidi sembrerebbero avere una serie di vantaggi. Come spiega Ursula Voss della University of Bonn, immaginare scenari fantastici aiuterebbe infatti a svegliarsi con un senso di euforia, gratificati dalla sensazione di aver realizzato qualcosa. A dimostrarlo anche lo studio condotto da Evelyn Doll della Medical University of Vienna. Analizzando le sensazioni provate da un gruppo di sognatori lucidi e confrontandole con quelle di persone che raramente sperimentano il fenomeno, gli scienziati hanno scoperto che il sogno cosciente rende chi lo prova più deciso, più sicuro di sé e più soddisfatto della propria vita. E in alcuni casi anche meno sensibile agli stati di angoscia, come suggerisce lo studio di Nirit Soffer-Dudek della Ben-Gurion University of the Negev (Israele).
Riferendosi agli episodi del conflitto israelo-palestinese del 2008 nella striscia di Gaza e al loro peso sullo sfera psicologica delle persone che lo avevano vissuto, gli scienziati israeliani hanno osservato come i sognatori lucidi sentissero meno il peso delle violenze di cui erano stati testimoni, riportando più bassi livelli di angoscia. Forse, proprio per la capacità di allontanare gli incubi, per esempio svegliandosi nel momento in cui sentono di averne appena cominciato uno.
Ma lungi dall’essere solo un elemento passivo, legato allo stato generale della salute psicologica dell’individuo, il sogno cosciente può essere sfruttato anche attivamente per imparare a svolgere dei compiti, migliorando le proprie performance e abilità anche da svegli. Praticarlo, per esempio, immaginando di giocare a far centro con una monetina in una tazza, in sogno, aumenterebbe davvero la probabilità di riuscire nell’impresa a occhi aperti.
Ma secondo quanto riporta il New Scientist, allenarsi nei sogni a compiere determinati compiti potrebbe funzionare anche nelle terapie mediche.
Come? Le aree cerebrali che si attivano quando si immagina di compiere un’azione da svegli o quando la si sogna sono praticamente le stesse (un indizio che i ricercatori potrebbero sfruttare per leggere nei sogni attraverso tecniche di brain imaging). E i soggetti colpiti da ictus e con zone del corpo paralizzate spesso immaginano di muovere la parte addormentata, come attività di riabilitazione. Così che, per aumentare le probabilità di recupero, i malati potrebbero raddoppiare la dose di allenamento mentale, esercitandosi anche nei sogni.
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