di Maria Ferdinanda Piva
Sta facendo il giro della rete il documento scovato ieri da Il Fatto
Quotidiano (link in fondo, come sempre) e firmato dai più autorevoli
sismologi secondo il quale un terremoto distruttivo potrebbe colpire la zona dello Stretto di Messina, fra Calabria e Sicilia provocando un’autentica strage dovuta non solo e non tanto alla potenza della scossa ma soprattutto a scriteriate scelte urbanistiche ed edilizie.
Ebbene, ci crediate o no: pochi giorni fa la Regione Calabria ha “annacquato” la normativa antisismica regionale, suscitando le ire dell’Ordine dei Geologi.
In sostanza, Il Fatto Quotidiano parla di un documento ufficiale con tanto di marchio dell’Ingv
(Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia) e dell’Eucentre, il
Centro europeo di ingegneria sismica con sede a Pavia, considerato
un’eccellenza mondiale nel suo campo. Si intitola “Dal terremoto di
Messina 1908 alla valutazione di scenari di danno nel 2008”
Fu pubblicato appunto nel 2008, in occasione di un convegno
internazionale per il centenario del terremoto che devastò Messina (86
mila morti) ma, dice il Fatto, quello studio non compare fra il materiale del convegno, per il resto tutto reperibile sul web.
Sul sito dell’Università di Messina c’è solo una versione più tecnica del documento e con degli omissis, nel senso che
le stime sul “costo della riparazione del danno” e sulle
“vittime a causa del collasso strutturale” sono cancellate da una serie
di “X”. E se, come pare, il numero di X corrisponde al numero di cifre
cancellate, si parla di miliardi di euro e, appunto, decine di migliaia
di morti
Come sempre, danni e vittime potrebbero essere ridotti da un’edilizia antisismica degna di questo nome.
La Calabria, la dirimpettaia di Messina al di là dello Stretto, ha approvato un paio di settimane fa alcune modifiche
alla legge antisismica regionale che doveva entrare il vigore nel 2010 e
che, causa precedente proroga, sarà applicata dal primo luglio.
In sostanza grazie alla modifica sono previste verifiche di conformità sismica su tutti i progetti (bene), ma solo tra 18 mesi (malissimo). Il Consiglio nazionale del geologi si è arrabbiato. Ha emesso un comunicato in cui analizza la situazione calabrese e poi tira le somme:
Riteniamo (…) doveroso ribadire e ricordare a chi palesa
la propria insofferenza al sistema di controlli ed alle procedure
previste dalla nuova Legge sismica Regionale e che, nell’attuale, a dir
poco lacunoso, sistema di controlli, opera con disinvoltura e
leggerezza, che il mancato rispetto di quelle regole potrebbe
comportare un giorno conseguenze catastrofiche!
L’aggettivo e il punto esclamativo finali ce li hanno messi loro, non
io. Del resto che Sicilia e Calabria siano regioni particolarmente
ballerine in un’Italia quasi tutta ballerina è noto e stranoto. Ma a
volte sembra che all’Italia piaccia farsi del male.
____________________________________
Nessun commento:
Posta un commento