La situazione economica in Grecia è estremamente dura come del resto lo è anche in Spagna dove il numero dei disoccupati ha superato i 5 milioni. Anche l’Italia è in condizioni preoccupanti con più di 2 milioni di disoccupati ed un debito pubblico impressionante, oserei dire spaventoso.
Purtroppo quando, in una fase di enormi difficoltà economiche, la politica e le istituzioni non riescono a mettersi in sintonia con le necessità del popolo ed anzi addirittura i rappresenti del popolo si preoccupano unicamente di mantenere i propri privilegi se non di aumentarli, come avvenuto in Grecia ed in Italia, si presenta la possibilità che persone oneste, giovani studenti e bravi padri di famiglia, esasperati dopo quasi due anni di gravi ristrettezze, possano trasformarsi in pericolose mine vaganti, capaci di compiere qualsiasi reato. In una tale situazione basta un leader carismatico e la situazione può precipitare in una vera e propria rivoluzione.
La cosa è già avvenuta in passato in molteplici aree del Globo, con conseguenze spesso catastrofiche, e può avvenire in qualsiasi momento. Quando un individuo non ha più nulla da perdere e si trova nell’impossibilità di provvedere al sostentamento della propria famiglia, può reagire in maniera del tutto imprevedibile e può compiere gesti del tutto impensabili in una situazione normale.
È qui che la politica deve sapersi fermare ad ascoltare le necessità del popolo. Prima che sia troppo tardi e si spezzi del tutto la coesione sociale.
I manifestanti greci hanno preso d’assalto alcuni esercizi commerciali ma soprattutto hanno tentato di scagliarsi contro le banche. Ciò è avvenuto poiché lo Stato non ha punito in modo esemplare i banchieri ed i manager di alto livello, che hanno derubato con pratiche scorrette i cittadini greci.
Lo Stato deve essere presente, deve incarcerare i malfattori siano essi ricchissimi banchieri o criminali da quattro soldi. E soprattutto lo Stato deve provvedere con un adeguato welfare-state, soprattutto nei momenti economicamente sfavorevoli come l’attuale.
Se i cittadini si sentono abbandonati, come purtroppo inizia ad avvenire nell’Europa Meridionale, possono iniziare a credere di doversi fare giustizia da soli. Questo è l’inizio della guerra civile
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