Le nostre azioni non possono che riflettere ciò che siamo. E dato che ciò che siamo è generalmente disunito, è il sempre mutevole punto mediano tra i molteplici io che parlano in noi e le voci interiori che le incoraggiano, le nostre azioni ci esprimono. Mancano di unità, di coesione. Mancano di deliberazione totale. Non c’è mai il nostro 100%. Beh, di fatto noi non ci siamo mai. Il Padrone non è mai in casa.
Ecco un bell’esercizio di Consapevolezza da praticare per renderci conto da noi stessi, con estrema chiarezza, di tutto ciò: agire a deliberazione totale.
La sua pratica è molto semplice. Mettiamo il 100% della nostra attenzione, di quella che riusciamo a pilotare, in ogni più piccolo gesto della nostra esistenza. Vogliamo pensare a qualcosa? Attiviamo il 100% delle nostre risorse mentali pilotabili su questa cosa. Dobbiamo camminare? Mettiamo il 100% di attenzione disponibile su questa azione, e solo su questa, fino al suo compimento. Stiamo per parlare ad un conoscente? Vedi sopra. Attenzione totale. Deliberazione piena. Sono in questa azione, ne sono consapevole e lo ricordo, la compio al 100% della mia deliberazione, metto in essa il 100% della mia focalizzazione. Non importa quanto sia questo 100%, se poco, molto. Mettiamocelo, nella sua interezza.
E poi, cerchiamo di mantenere questa focalizzazione sulla azione compiuta più a lungo che possiamo, non solo nei brevi momenti dell’inizio. Non permettiamo alla Mente di Superficie di tornare a divagare, di fatto di tornare a prendere il sopravvento su di noi. Sforziamoci per mantenere la nostra attenzione attiva e focalizzata esclusivamente sulla nostra azione, fino al suo compimento; cioè a dire, sforziamoci di usare la Mente di Superficie in accordo ad una delle sue meravigliose peculiarità, che in potenza sa esprimere magnificamente, se opportunamente allenata. Non camminiamo pensando a ciò che mangeremo stasera. Non mangiamo stasera pensando a dove andremo a camminare domani.
E’ per questo che si chiama Lavoro Interiore, non gita fuori porta tra le chiacchiere del Risveglio.
Un esercizio meraviglioso. Il fulcro dello Zen. Non c’è limite alle cose che la sua pratica costante ci mostra e ci insegna.
All’inizio riusciremo a resistere non più di pochi secondi, prima di lasciare di nuovo ai veicoli il loro funzionamento automatico e inerziale sonnambolico. E’ normale, ed è anche una valvola di sicurezza, da non combattere, ma da spostare sempre più avanti nella sua attivazione. Il Padrone si desta con lo Sforzo, non con le chiacchiere. Non ha Energia, sulle prime, per sedere costantemente sul ponte di comando. Lo Sforzo lo alimenta. La deriva inerziale lo addormenta. Osservarlo da sé stessi vale milioni di parole come queste.
Una azione a deliberazione totale ne vale letteralmente migliaia compiute casualmente come sciocco che dorme. E’ una azione che ricordiamo. E’ una azione che lascia in noi un sapore differente. E’ una azione che onora la Vita. Persino raccogliere qualcosa da terra diventa una preghiera all’Infinito. Altro che racconti sui libri! Dopo settimane, ancora ricorderemo con chiarezza un nostro semplice gesto compiuto con deliberazione totale.
La sua pratica costante ci insegnerà a distinguere da noi stessi, ed oltre ogni dubbio, quando siamo desti e quando invece navighiamo nell’oblio, perché il sapore dell’esperienza, e non ho altro modo per usare le parole, è totalmente diverso. Letteralmente, la Consapevolezza modifica l’automatico senso del tempo creato dalla Mente di Superficie. Letteralmente, l’afflusso di nuove Emanazioni inonda il nostro Campo di Consapevolezza. Emanazioni di cui nemmeno sospettavamo l’esistenza. Emanazioni che prima non potevamo notare, placidamente addormentati.
Agire a deliberazione totale significa entrare naturalmente nella magia del Silenzio Interiore, perché la Mente di Superficie viene saturata di informazioni, gentilmente diretta, e non ha modo di lasciarsi andare al dialogo interiore associativo che ne rappresenta il suo funzionamento inerziale. Agire a deliberazione totale significa risvegliare, onorare e rendere sacra la nostra Presenza, perché di questo si tratta. Onorare e rendere sacra la meraviglia di ciò che siamo realmente.
Non occorre null’altro per entrare nella Dimora del Drago. Null’altro serve, per raggiungere ed accrescere la nostra essenza immortale. Solo la pratica. Solo la pratica. Solo la pratica. Incessante, inflessibile, inesorabile. E’ possibile che trascorrano anni prima di cristallizzare, dunque mettetevi da subito, come dire, nel giusto spirito.
Semplice, bello, come tutto ciò che è Vero. Bello, semplice, come tutto ciò che è Reale.
Giulio Achilli
fonte: www.marenectaris
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