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Illuminazione per il ventunesimo secolo
Se vogliamo cambiare il mondo in modo significativo, se siamo seri nel voler creare un futuro migliore per tutti noi, allora dobbiamo guardare al fatto che il solo modo in cui può accadere è come è sempre accaduto: attraverso l’evoluzione della coscienza stessa. E affinché l’universo evolva al livello della coscienza, tu e io dobbiamo essere quelli che si assicurino che ciò accada. Dobbiamo essere quelli che creano il futuro. Che significa questo? Significa prima di tutto che dobbiamo svegliarci al fatto che non c’è nessun altro che può salvarci. Ancora nel ventunesimo secolo alcuni di noi si aggrappano alla speranza che c’è qualcuno lassù o là fuori, una sorta di principio divino, di forza più alta, una TestaDivina che sta dirigendo il processo e interverrà e si accerterà che alla fine tutto si metta a posto.
Di certo molti di noi hanno da tempo superato tali credenze, e può apparirci improvvisamente ovvio che abbiamo bisogno di salvarci dall’auto annientamento. Ma io mi chiedo quanto davvero abbiamo considerato le più profonde implicazioni che comporta accettare la responsabilità ultima per il futuro.
Accettare la responsabilità per il futuro significa che sappiamo senza ombra di dubbio che è sulle nostre stesse spalle - di ciascuno e tutti noi - creare tale futuro ora. E ora significa ORA.
Quelli di noi già sulla soglia devono smettere di aspettare, smettere di nascondersi e cessare di pretendere. Dobbiamo essere coloro che fanno il salto - perché di fatto non c’è nessun altro a farlo. Sì, ci vorrà il divino intervento, ma dobbiamo essere noi i “divini” che intervengono.
Letteralmente dobbiamo scegliere di essere Dio - che io definisco come l’impulso evolutivo e creativo stesso. Bilioni di anni fa, qualcosa esplose dal niente. E chi se non Dio potrebbe aver fatto una scelta così audace - di creare un intero universo? Tale potente urgenza di diventare inizia ora di fatto a risvegliarsi, attraverso quella capacità di consapevolezza autoriflessiva unica nel suo genere che è un nostro diritto di nascita.
Attraverso di noi Dio, o l’energia e intelligenza che conduce l’intero processo, sta appena iniziando a risvegliarsi a se stessa. Quindi diventare Dio in un universo in evoluzione significa che dobbiamo essere coloro che portano tale processo avanti al più profondo e al più alto livello, che evolvono coscientemente nel più grandioso dei modi per la nostra salvezza e trasformazione collettiva.
Spiritualmente la sfida gigantesca per ciascuno e tutti noi è confrontarsi direttamente con ciò che di fatto significa essere quell’uno che lo farà. Dalla prospettiva non duale e assoluta che emerge nella rivelazione spirituale, c’è solo l’UNO. Letteralmente non c’è niente e nessun altro, c’è solo uno senza un secondo.
Per comprendere veramente l’evoluzione conscia, dobbiamo avere a che fare con le profonde implicazioni di questo fatto assoluto. Io credo si possa coscientemente evolvere solo a patto di essere giunti a realizzare al livello più profondo del nostro essere che noi siamo quell’uno senza un secondo. Confrontandoci con la verità della non dualità - che i molti sono uno e che l’uno è definitivamente ciò che siamo - in un contesto evolutivo sollecita un confronto in ogni relazione con il processo della vita che non è meno di intero, completo e pienamente responsabile.
Evolvere coscientemente è arrendersi senza condizioni alla verità che non c’è nessun altro e allo stesso tempo accettare la responsabilità di ciò che questo significa in un universo in evoluzione - un cosmo che sta lentamente ma certamente diventando consapevole di se stesso attraverso tu e io. Questo uno senza un secondo si sta simultaneamente svegliando a se stesso mentre si sviluppa, mentre evolve e è quell’uno, come tu e io, da solo, che può ora cominciare a prendere la responsabilità per tentare di creare coscientemente il suo stesso futuro.
Questa è illuminazione in un contesto evolutivo: il profondo riconoscimento che Dio è quell’energia e intelligenza che ha iniziato il processo creativo e si sta ora semplicemente risvegliando a se stessa come noi ci risvegliamo ad essa. In tale rivelazione, letteralmente non c’è nessun altro. E perciò, la sola domanda è: abbiamo il coraggio, l’audacia a l’ardore di spirito di essere quell’uno senza un secondo, proprio ora, in questo mondo? Il nostro futuro letteralmente dipende da ciò.
Per gentile concessione della rivista What Is Enlightenment?; June-August 2006.© 2006 EnlightenNext, Inc. All rights reserved. http://www.wie.org
Andrew Cohen, fondatore e direttore responsabile di What Is Enlightenment? è un insegnante spirituale dal 1986 e autore di molti libri tra cui Living Enlightenment e Embracing Heaven & Earth. Condurrà un Intensivo di otto giorni dal 4 al 12 agosto a Firenze. Per maggiori informazioni: USA (413) 637.6000 (USA) o visita: www.andrewcohen.org/retreats
tratto dal sito: http://comandantekanta.com
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