Ad oggi, l’ipotesi che le scie chimiche siano uno dei vettori utili per un processo di trasformazione silenziosa del nostro pianeta, sembra essere l’ipotesi più plausibile. Ci sono molti indizi su come sia stata orchestrata un’operazione di rimodellazione della vita sulla Terra che mira a riconfigurare l’ecosistema tutto per renderlo qualcosa di profondamente diverso da come lo conoscevamo. Questa colossale operazione di rimodellazione o terraformazione (1) utilizza molti strumenti per la sua riuscita: l’ingegneria genetica, le emissioni di onde elettromagnetiche, l’inquinamento bio-chimico, le nanotecnologie, la gestione delle risorse, la comunicazione. Il fattore che più ci ha sorpreso è stato quello dell’utilizzazione sistematica dei media: il cinema, la musica, la televisione, la moda, la letteratura ma anche l’architettura e l’urbanistica, sono i mezzi di veicolazione preferenziali di istanze sorprendenti per il loro carattere di novità e per il senso ultimo dei messaggi che sottendono al di sotto di una copertura simbolica sempre più esile in vista, immaginiamo, di una totale e perentoria epifania. Questo bombardamento di elementi comunicativi permeanti ha, oltre che uno scopo persuasivo e di distrazione, anche un evidente fine evocativo (2).
L’operazione non sembra lasciare nulla al caso e procede con una programmazione sincronizzata di eventi, nei vari settori della vita collettiva, che tendono all’instaurazione di un regime autoritario paramilitare con compiti di controllo della popolazione e delle risorse che però non va confuso con il fine ultimo di queste azioni. Contemporaneamente, tutti gli ambiti della nostra vita spirituale e materiale sono pervasi dall’inquinamento sistematico effettuato tramite il rilascio di mezzi vettore finalizzati ad operare la trasformazione nella sfera vitale terrestre. Il fatto che l’operazione abbia bisogno dell’appoggio sistematico delle armi di persuasione più o meno occulta ci lascia paradossalmente un filo di speranza. Evidentemente è temuta, da coloro che compiono questa azione e dai loro mandanti, una qual forma di resistenza che cercano quindi di ridurre al minimo con tecniche di coercizione mentale più o meno invasive. Dobbiamo ammettere che gran parte dell’umanità non è solo pronta ad accogliere questo cambiamento ma addirittura lo auspica! Altri umani, pur preoccupati, si sentono però protetti da un filtro storico e culturale proprio della nostra specie, senza rendersi conto dell’esigua copertura che esso permette. La nostra storia (anche del pensiero) è ben poca cosa di fronte a cotale attacco ed infatti i più non sembrano neanche accorgersi della ‘potenza di fuoco’ a cui siamo sottoposti.
La macchina della propaganda lavora a pieno ritmo: gli OGM (3), ad esempio, sono stati presentati in principio come la soluzione al problema della fame nel mondo (ricordate?) e le scie chimiche sono state spesso associate ad operazioni volte alla mitigazione del cosiddetto cambiamento climatico (geoingegneria) in una operazione di condizionamento mentale tanto subdola quanto efficace. Sappiamo bene quale sia il fine delle coltivazioni OGM così come dubitiamo sulle reali intenzioni di chi irrora i cieli (ed i corpi) con mix chimici-organici.
Resta da chiarire l’annoso problema: chi è quell’umano che non riesce a rendersi conto che sta contribuendo ad affondare la barca su cui egli stesso naviga? Le ipotesi che rimangono sono tre: o l’umano in questione non naviga sulla stessa barca in cui navighiamo tutti (possiede un’arca di Noè?) o ha deciso comunque di suicidarsi oppure è un essere “anfibio” e cioè è pronto a prosperare nel nuovo mondo rimodellato. Si perché questo processo di rimodellazione è irreversibile, nulla sarà più come prima: l’eccezionale biodiversità del Pianeta si è creata in millenni di storia naturale e non potrà essere riprodotta in laboratorio in tempi brevi!
La piccola fetta di umanità che si è accorta del problema ha dunque dei doveri che riguardano la sua sfera etica: deve continuare a ricercare e diffondere il frutto delle sue ricerche. Deve inoltre opporsi a questo cambiamento lesivo delle basi intime della sua natura. Molti umani sono stati sedotti ad accettare questo cambiamento, con promesse di lunga e serena vita in ambienti ricolmi di stimoli artificiali. Sappiamo che la scienza e la tecnologia sono state utilizzate contro noi stessi con modalità difficili da comprendere: sono infatti settori di esclusivo appannaggio delle elite di governo che indirizzano i miliardi stanziati in quei settori in modo totalmente verticistico, ben lontano dal controllo sociale.
La nostra parola ed i nostri diritti sono nulla di fronte alla pressione esercitata da questa operazione ma un modo per arginare il tutto c’è ed è relativo alla potenza della nostra sfera spirituale: un ambito di cui sappiamo ancora poco ma che è evidentemente molto temuto dagli artefici di tali cambiamenti. La nostra opposizione profonda al nuovo sistema proposto potrebbe impedire l’attuarsi di tale scenario. Forse “loro” hanno bisogno di una qualche forma di accondiscendenza ed invito da parte nostra e questo potrebbe spiegare la “caccia” che attuano nei confronti di chi possiede ‘carisma’: una qualità ritenuta molto importante. Altre nostre qualità molto temute riguardano la nostra sfera altruistica: l’amore, la generosità, la dedizione, l’aiuto reciproco, l’empatia e forse è proprio il caso di darci da fare in questo senso, no? Comunque vadano gli eventi, non ci sentiremmo di aver sprecato il nostro tempo. Che ognuno si dia da fare: forse è questo il motivo per cui oggi siamo sei miliardi e mezzo di individui! Agiamo ora. Qual è infatti il modello a noi proposto da loro? E’ quello di un uomo isolato, freddo, sterile, aggressivo ed appagato nei suoi istinti più avvilenti. E’ un essere eterodiretto, un ‘teletabis’ (teletubbies) che obbedisce agli impulsi di radioonde e che vive, in un ambiente plastificato dall’apparenza naturale, un’esistenza demenziale frutto di una programmazione tanto accurata quanto deprimente. Un mondo in cui un Dio sole bambino (nuovo) scandisce le ore del giorno ed in cui degli alti ripetitori, emittenti impulsi ipnotici, inducono perentoriamente all’obbedienza. E non pensiate che il loro mondo sia solo il frutto della creatività dello sceneggiatore!
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