Il 10 agosto si prova il sistema di allerta Tsunami
Terremoti, movimenti tellurici, vulcani in eruzione, attività stromboliana, un periodo caldo per il pianeta questo. Poi, sin troppe volte i parla di ipotetici tsunami anche nel Mediterraneo ed ecco che il il 10 di agosto verrà eseguito un importante test per il Sistema di allarme e di mitigazione per gli Tsunami nell’Atlantico nord orientale, nel Mediterraneo e nei mari connessi (NEAMTWS) a riferirlo è l’UNRIC, il Centro di informazioni per l’europa occidentale delle Nazioni Unite. A quanto si evince dalla lettura di diverse note lo scopo del test del sistema di allarme, istituito per la prima volta nel 2005 dalla Commissione Intergovernativa Oceanografica dell’UNESCO (IOC), è quello di garantire una comunicazione efficace tra i centri regionali, nazionali ed i punti focali di allerta tsunami, in modo da poter avere una visione sicura di quel che accade e sopratutto di poter allertare la popolazione in caso vi fossero situazioni anomale. All’esercitazione prenderanno parte ben 31 Paesi e, da quanto è dato sapere le modalità operative prevedono l’invio di messaggi di prova attraverso posta elettronica, fax e il sistema di telecomunicazioni globali (GTS) ** dall’Osservatorio di Istanbul e dall’Istituto di ricerca sui terremoti (KOERI, Turchia) a tutti i centri nazionali e i punti focali di allarme tsunami della regione interessata. Questo dovrebbe rivelare eventuali disfunzioni nella diffusione dell’allerta. Infatti, la trasmissione veloce di dati e la reattività dei centri nazionali e dei punti focali del paese sono cruciali per l’efficacia dell’intero sistema di allarme tsunami.
I paesi coinvolti sono: Belgio, Bulgaria, Capo Verde, Croazia, Cipro, Danimarca, Egitto, Estonia, Finlandia, Francia, Germania, Grecia, Irlanda, Israele, Italia, Libano, Malta, Monaco, Paesi Bassi, Norvergia, Polonia, Portogallo, Romania, Federazione Russa, Slovenia, Spagna, Svezia, Siria, Turchia, Ucraina, Regno Unito. (TM NEWS)
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