Machu Picchu: qual era la sua funzione?
Il sito di Macchu Picchu prima degli scavi sistematici
7 agosto 2011
Abbarbicata su uno sperone roccioso tra i monti del Perù, la città inca di Machu Picchu è considerata una delle meraviglie della Terra. Malgrado la sua fama e le ricerche archeologiche di cui è stata oggetto, tuttavia, ad oggi nessuno conosce con esattezza quella che fu la sua originale “funzione”. Il giornalista scientifico Ker Than, in un articolo pubblicato per National Geographic, ha riassunto in cinque punti le diverse risposte che negli anni gli studiosi hanno dato alla seguente domanda: a cosa serviva l’insediamento di alta quota di Machu Picchu e qual era la sua natura?
1) Per l’archeologo Hiram Bingham, colui che per primo scavò il sito, esso fu la culla della cultura inca e ne fu insieme l’ultimo rifugio, prima che gli Inca fossero travolti, come le altre culture amerindiane, dai colonizzatori europei. Entrambe queste ipotesi sono oggi squalificate e sono considerate prive di fondamento storico.
2) In un’altra ipotesi sviluppata da Bingham, Machu Picchu è ritenuto esser stato un importante centro religioso consacrato alle Vergini del Sole, un ordine sacro femminile. Questa ipotesi era sorretta da una prova apparentemente determinante: i reperti osteologici umani ivi rinvenuti erano quasi esclusivamente relativi a individui di sesso femminile. In realtà, più recenti studi su quegli stessi reperti hanno rivelato che le ossa appartenevano sia a maschi che a femmine, ciò che rende di fatto non più proponibile l’ipotesi che il centro fosse una sorta di “convento” per le Vergini del Sole.
3) Un “buen retiro” regale, precisamente quello dell’imperatore Pachacuti. Com’è facile immaginare, questa ipotesi, più che su testimonianze archeologiche, si basa su documentazioni storiche: in particolare su un documento spagnolo del XVI secolo nel quale si parla di una residenza regale chiamata “Picchu”, dove Pachacuti avrebbe risieduto temporaneamente. La localizzazione che si evince dal documento non è incompatibile con quella dell’attuale sito.
4) Machu Picchu fu costruita per ricreare i luoghi della cosmogonia inca. Nel 2009 l’astrofisico Giulio Magli (Politecnico di Milano) pubblicò uno studio in cui questa idea era argomentata. Per Magli, Machu Picchu aveva una funzione sia mitica (quella appunto di “concretizzare” il mito delle origini) che rituale (era oggetto di un pellegrinaggio)
5) L’archeologo e antropologo Johan Reinhard, come Magli e in parte come Binham stesso, ritiene che il sito avesse principalmente una funzione religiosa. Nel suo libro “Machu Picchu: Exploring an Ancient Sacred Center”, Reinhard afferma che già la posizione del sito è altamente significativa da un punto di vista religioso: il monte su cui esso sorge è infatti quasi completamente circondato dal fiume Urumamba, fiume sacro alla cultura inca. Inoltre, il sito costituisce un eccellente osservatorio, soprattutto per il tramonto e l’alba, i momenti “speciali” dell’apparente rivoluzione del sole attorno alla terra. Il sole aveva infatti un posto importante nelle credenze religiose degli Inca.
Stando alle ipotesi dei più accreditati studiosi del sito, la tendenza nella sua interpretazione è oggi orientata piuttosto verso un’integrazione degli aspetti “sacri” e “profani”, piuttosto che una loro reciproca esclusione.
L’archeologo G. Cock afferma che gli Inca non conobbero mai una distinzione di tipo europeo tra “chiesa” e “stato”, e dunque egli crede che molto probabilmente la funzione del sito potesse essere tanto regale che sacrale senza che ciò, per il pensiero inca, costituisse problemi di sorta. Per Cock gli Inca ebbero un tipo di monarchia comparabile a quella delle culture antiche vicino-orientali: “Anywhere the emperor lived was sacred, because he was sacred.”
Alessandro TESTA
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