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Acquisto di bond, la Bce si spacca
Il membro tedesco del comitato esecutivo si dimette in disaccordo sul soccorso ai Paesi in difficoltà
Juergen Stark
MILANO - Le tensioni sui debiti sovrani nell' area dell' Euro provocano un terremoto senza precedenti al vertice della Bce. Si è dimesso nel pomeriggio il tedesco Juergen Stark, capo economista e uomo chiave all'Eurotower, acceso critico del piano di acquisto di titoli di Stato dei paesi in difficoltà, a partire da Italia e Spagna. L'annuncio è giunto con un comunicato ufficiale della stessa Bce. La decisione di Stark viene spiegata con «motivi personali» ma la notizia ha immediatamente destabilizzato i listini, il mercato dei bond e anche la moneta unica nella convinzione che sia divenuta insanabile la spaccatura al vertice della Bce, dove Stark ha sostanzialmente rappresentato negli ultimi mesi la posizione critica sugli aiuti della Germania che teme di pagare il costo del debito dei paesi mediterranei. I mercati già provati dallo spettro dei default registrano ora le nuove incognite che si aprono con lo scossone nella Banca centrale europea.
TRICHET: «LUNGO LAVORO INSIEME»- Il mandato di Stark, membro del consiglio esecutivo e del consiglio dei governatori sin dal 1 giugno 2006, sarebbe scaduto il 31 maggio 2014. Il presidente uscente della Bce Jean Claude Trichet, che pure si è personalmente speso per garantire il sostegno dell'istituto centrale ai paesi in difficoltà, ha ringraziato Stark per il suo contributo all'unità europea per molti anni e ha espresso la sua personale gratitudine al banchiere centrale tedesco ricordando il lavoro comune per quasi 20 anni. A sostituire Stark nell'esecutivo della Bce potrebbe essere il vice ministro delle finanze tedesco Joerg Asmussen
LA FAZ NON HA DUBBI: STARK LASCIA PERCHE' IN CONTRASTO - È stata la riattivazione del piano di acquisti di titoli di Stato (Smp) dell'Eurozona, decisa dalla Bce a inizio agosto dopo cinque mesi di sospensione del programma, a causare l'uscita di Stark. Non ha dubbi la Faz Frankfurter Allgemeine Zeitung che nell'edizione online ricorda che a inizio agosto, nella riunione di emergenza convocata per decidere se riprendere gli acquisti di titoli sovrani per salvare Italia e Spagna, Stark ha votato contro assieme all'altro consigliere tedesco, il presidente della Bundesbank, Jens Weidmann, e altri due presidenti di Banche centrali europee, presumibilmente del Nordeuropa. Il resto dei 23 consiglieri che compongono il Consiglio direttivo (i sei membri permanenti del Comitato esecutivo, tra cui presidente e vice-presidente della Bce, e i 17 presidenti o governatori delle Banche centrali nazionali dell'Eurozona) avevano però dato via libera alla riattivazione del programma e Stark si è visto costretto a prenderne atto. Già nel maggio 2010 l'economista tedesco era critico sul coinvolgimento della Bce nella gestione del debito di singoli Paesi membri, e aveva votato contro la decisione iniziale assieme all' allora presidente della Bundesbank, Axel Weber. Il programma ha acquistato dal maggio 2010 a oggi titoli di Stato dell'Eurozona per 130 miliardi circa.
Paola Pica
09 settembre 2011 16:54
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