Siamo estremisti?
E’ un articolo alquanto diretto, ma dice solo la verità, e come tale, tante volte, non è così semplice da accettare..Credo solo che, prima di pensare a cibare il nostro stomaco, dovremmo cibare il nostro cuore..La scelta di non mangiare più alcun tipo di carne sembra difficile ed insuperabile, perché la mente al pensiero, vede per prima cosa, LA PRIVAZIONE della goduria, del gusto della carne, e per questo si attiva per ostacolare la scelta in vari modi, con l’aiuto dell’alleato di sempre, L’Ego..Eh già, se non mangi carne potresti essere additato come “diverso”, dalla massa..e perché mai?!eri così bello, invisibile, e senza preoccupazioni su cosa dover mangiare quando sei fuori casa, perché metterti un pensiero in più, perché complicarti la vita??..e poi, gli animali vengono comunque uccisi, anche se non li mangi tu..Bene, se queste, o domande simili si susseguono nella vostra testa, forse non è ancora il momento di fare un passo così semplice, ma di grande valore ed esempio..E soprattutto, credo che non siete ancora pronti a mettere sotto pressione, a stressare, a sottomettere la vostra mente proprio come fa lei con il vostro cuore, e ci riesce bene, non credete?..Mi permetto di scrivere questo solo perché l’ho visto, non per offendere alcuno..Se cibiamo il nostro Cuore e la nostra Anima, di Amore, tutto quello che ci chiederà sarà Amore, e non più sofferenza, menefreghismo, Egoismo, discordia..La mia scelta, la feci al mio tempo, la feci col cuore, e mi ha portato solo un gradino più in alto, più sereno con me stesso e con il mio essere, ma tanto ancora devo imparare..Questo piccolo gesto, perché infondo è piccolo, può insegnarci il rispetto per la Vita, soprattutto di quelle che non vediamo vivere e finire atrocemente, ahimè, per servirci..Buona Lettura, e soprattutto buona riflessione, ArgonautaMente..
"Si dice che le nostre argomentazioni sono estremiste..."
È forse estremismo avvisare qualcuno del pericolo che corre la sua salute e la sua vita quando consuma cibi che causano dolore e malattie che gli abbreviano l'esistenza? È forse estremismo evidenziare gli effetti della carne che rendono l'uomo più aggressivo e violento? Far capire che gli allevamenti contribuiscono a suscitare tensioni tra i Paesi che spesso sfociano in conflitti armati? Mostrare le correlazioni esistenti tra alimentazione carnea e fame nel Terzo Mondo? Tra consumo di prodotti animali e inquinamento dell'ambiente? Tra allevamenti e distruzione delle foreste? Tra industria zootecnica e sperpero di acqua potabile e risorse energetiche?
Se è estremismo parlare dell'immane tragedia che subiscono miliardi di animali a causa dell'uomo, dell'inferno cui sono condannati negli allevamenti e nei mattatoi in cui trovano solo sofferenza e disperazione nella loro breve esistenza;
se è estremismo denunciare la tortura che subiscono nei laboratori di sperimentazione, quando vengono barbaramente trucidati per divertimento nei boschi con la caccia, con la pesca e in qualunque altra attività umana; se invitare alla responsabilità e alla consapevolezza degli effetti prodotti dalle scelte di ognuno;
SE È ESTREMISMO CONDANNARE QUESTO PERENNE OLOCAUSTO, ALLORA TUTTO È LECITO E L'UMANITÀ NON HA NÉ IL DIRITTO DI LAMENTARSI DELLE SUE SVENTURE NÉ DI SPERARE IN UN MONDO MIGLIORE.
Nell'accusa di essere estremisti o intolleranti verso le scelte altrui spesso si cela l'avvilente tentativo di giustificare se stessi quando l'accusa suscita sensi di colpa. Se fosse un nostro parente ad essere violentato o ucciso e cucinato per il piacere del palato di qualcuno, certo non saremmo così indulgenti e propensi ad invocare rispetto per le scelte degli altri. Ribellarsi contro lo schiavismo, la tortura o la pena di morte degli umani, lottare contro gli oppressori, non è considerato estremismo ideologico. Quindi il problema si pone solo perché le vittime sono animali, considerati cose a disposizione dell'uomo. Quando in ballo è la vita e la sofferenza degli altri, essere vegetariani non è una scelta come un'altra: la scelta è tra vita e la morte, tra giustizia e la sopraffazione, tra l'amore e il disprezzo, tra la civiltà e la barbarie.
ESSERE VEGETARIANI OPPURE MANGIATORI DI ANIMALI NON È AFFATTO LA STESSA COSA. SONO DUE REALTÀ AGLI ANTIPODI: L'UNA È PER LA VITA, L'ALTRA PER IL PIACERE DEL PALATO AD OGNI COSTO.
Dobbiamo essere accorti, misurati per non urtare la suscettibilità di coloro che non dimostrano sensibilità verso il dolore e la vita dei più deboli e indifesi?
Noi siamo la voce di coloro che non hanno voce. Se io considero criminale chi avesse deciso di ridurre a te lo stipendio tu non mi accuseresti di estremismo; ma se dico che è ingiusta e crudele una persona che fa a pezzi una creatura, fatta come noi, tu mi accusi di essere estremista. È questione di saggezza e sensibilità.
Nessuna espressione è sufficientemente estremista per denunciare il danno fisico, mentale, morale, spirituale, economico, sociale, ambientale dell'uso di sterminare innocenti animali.
... ancora riflettendo ...
Se ti dichiari contrario a dover togliere la vita ad una creatura per mangiare e vestirti vieni considerato un "pazzo"...
Se invece alimenti un mercato che usa l'uccisione, lo scuoiamento, lo sgozzamento come mezzo per trarre i profitti ... vieni ritenuto "normale"!
Fonte: vegetariani-roma.it
Pubblicato da ArgonautaMente a
Nessun commento:
Posta un commento