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La Lega Araba abbandona il regime di Assad
Rafforzamento delle sanzioni nei confronti di Damasco e riconoscimento dell'opposizione siriana
La repressione del regime contro l'opposizione siriana
MILANO - La Lega Araba si accinge a mettere termine alla missione degli osservatori in Siria e a chiedere che l'Onu invii nel Paese una forza internazionale di peacekeeping. L'organismo panarabo, secondo quanto emerge da una bozza elaborata durante la riunione odierna al Cairo, vuole anche il rafforzamento delle sanzioni nei confronti del regime di Damasco e la sospensione di «tutte le forme di cooperazione diplomatica» con la Siria.
LE MOTIVAZIONI - La Lega Araba avrebbe chiuso con Damasco e scelto come interlocutore l'opposizione siriana. Riunito al Cairo, l'organismo ha approvato una risoluzione con cui si mette fine alla missione degli osservatori nel Paese mediorientale, si chiede all'Onu l'invio dei caschi blu, si auspica la sospensione di tutte le forme di cooperazione diplomatica con Damasco. Inoltre si riafferma la necessità di sanzioni economiche e si decide di aprire «tutti i canali di comunicazione forme di comunicazione possibile con l'opposizione siriana, alla quale si darà tutto il possibile sostegno politico e materiale». Le violenze contro i civili, si legge nella risoluzione, violano la legalità internazionale e «i responsabili meritano di essere puniti».
L'INDECISIONE DELLA RUSSIA - Intanto il leader della Lega Araba Nabil al-Arabi on Sunday ritiene che la Russia «potrebbe aver cambiato» posizione sulla Siria. Intervenuto al Cairo al vertice dei ministri degli Esteri della Lega Al Arabi ha detto di aver ricevuto un messaggio del capo della diplomazia russa Sergei Lavrov. Nel testo, Lavrov afferma che la Russia è pronta a sostenere gli sforzi della Lega Araba e «l'espansione della misisone di osservatori» in Siria. il messaggio giunge dopo che Mosca, assieme a Pechino, ha posto il veto ad una risoluzione Onu che appoggiava l'operato della Lega Araba in Siria in vista di una transizione politica.
L'APPOGGIO DELL'IRAN - Secondo il quotidiano israeliano Haaretz l'Iran starebbe aiutando Damasco a far fronte alle sanzioni internazionali imposte al paese per la repressione messa in atto nei confronti dei dimostranti. Il quotidiano citerebbe alcuni documenti ottenuti dal gruppo di hacker Anonymous che è riuscito ad accedere alle email di 78 funzionari d'alto rango del presidente siriano. Secondo Haaretz i documenti proverebbero che l'Iran avrebbe garantito al regime di Assad 1 miliardo di dollari, intensificando gli scambi commerciali con il paese. Il quotidiano israeliano cita alcuni memo del ministro degli affari presidenziali Mansour Azzam, che avrebbe incontrato l'8 dicembre scorso una delegazione iraniana arrivata nel paese per acquistare beni di prima necessità, dalla carne all'olio d'oliva, alla frutta. Teheran avrebbe anche siglato un accordo con la Siria per l'export di fertilizzante e di altro materiale per l'industria petrolchimica. La delegazione, in visita in dicembre, avrebbe inoltre discusso con Damasco il modo migliore per la Siria di bypassare l' embargo sull'esportazione di petrolio e promesso di considerare l'acquisto dal paese di Assad di 150.000 barili al giorno per un anno.
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