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Terremotati abbandonati senza acqua e farmaci. Le donazioni servono per finanziare le banche
Articolo del 06/06/2012
Pubblichiamo lo sfogo personale e la cruda realtà del terremoto descritta da Lino Ricchiuti, Presidente Nazionale della Lista Civica Nazionale Italia Libera:
“E’ uno schifo, ci risiamo. Sono le 19.28, ho appena finito di parlare con il nostro coordinatore residente in una frazione di Modena, in TV stanno passando quello che vogliono: i paesi di Fossoli, Rovereto, San Possidonio sono abbandonati a loro stessi. Non ci sono farmaci, non c’è acqua, poche le coperte e nessuno si fa vivo. I bambini sono terrorizzati e son tornati a farsi la pipì addosso perché hanno paura di staccarsi dai genitori. Gli unici che stanno dando una mano sono il parroco di Fossoli e qualche suora che il coordinatore ha chiamato ‘angeli’. Sono abbandonati a loro stessi. Altro che sono tutti assistiti, non c’è nessuno. Divulgate, mentre stasera cercherò di mettermi in contatto con la Protezione Civile e i Vigili del Fuoco per denunciare questa situazione da quarto mondo nascosta dai media nazionali. Non va bene… Un cavolo di niente. Sono nero“.
La domanda che in molti si pongono è: dove finiscono questi soldi?
La risposta potrebbe non piacere a molte persone che hanno deciso di donare. In realtà, ad essere precisi, è impossibile conoscere la destinazione d’uso di quei soldi.
Si può fare riferimento al caso più recente, quello del terremoto che colpì L’Aquila nel 2009. In quel caso vennero raccolti 5 milioni di euro, una cifra impressionante che dà l’idea di quanti italiani rimasero colpiti dal devastante sisma che ha distrutto la città abruzzese.
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