Contattisti: Alec Newald
“La vera storia di un uomo rapito per dieci giorni
da una civiltà extraterrestre”
Dal sito di Karen Lyster
Un lunedì mattina di metà Febbraio del 1989, Alec Newald partì per quello che avrebbe dovuto essere un viaggio di tre ore da Rotorua ad Auckalnd, in Nuova Zelanda. Arrivò ad Auckland stanco e confuso, ma fu ancora più confuso nello scoprire che Lunedì era il Giovedì di dieci giorni dopo e che non aveva idea di quello che era successo nel frattempo. Quando Alec riacquistò la memoria dei dieci giorni mancanti, realizzò che la sua vita era cambiata per sempre.
Poco dopo l’inizio di quel fatidico viaggio, mentre guidava attraverso un nebbioso passo di montagna, Alec fù attirato dalla strada da esseri di una civiltà extraterrestre. Quello che ha imparato e sperimentato durante la permanenza con questi esseri amichevoli ha profonde implicazioni per tutti noi qui sulla Terra.
Subito dopo il suo ritorno, Alec ricevette la strana visita di uno “scienziato governativo” che voleva sapere della sua esperienza. Fra tutte le cose, loro erano interessati ad apprendere quello che lui aveva notato delle capacità di questa razza aliena. Alec non cooperò e presto si ritrovò in “acque calde”. Era ovvio che questi “scienziati” sapevano dell’ abduction di Alec e si aspettavano che sarebbero tornati sulla Terra, presto.
Attraverso l’esperienza Alec ha scritto un libro chiamato “Co-Evoluzione”, da cui le seguenti informazioni sono state tratte. Certamente è impossibile riproporre l’intero contenuto del libro, perciò mi concentrerò su alcuni eventi, durante la sua abduction e su quello che successe al suo ritorno.
Introduzione
La verità nascosta
C’e’ molto della storia di questo pianeta che non è stato mai raccontato. Non parlo di fatti storici ancora da scoprire, ma di materie già a conoscenza di pochi eletti delle nostre comunita’. La maggior parte di questa conoscenza è stata trasmessa attraverso le epoche e gelosamente custodita dalle poche sette segrete, ma queste sette non erano necessariamente “segrete” al tempo in cui le informazioni furono poste alla loro fiducia. L’originale intento era che questa conoscenza sarebbe stata condivisa con gli eredi di questo pianeta, quando i custodi lo avrebbero ritenuto opportuno.
La specie eletta a ereditare questa conoscenza è conosciuta come Homo Sapiens. Per vostra informazione l’ Homo Sapiens e il precursore Cro-Magnon furono ingegnerizzati artificialmente! I pezzi finali del puzzle dell’uomo di Cro-Magnon furono messi assieme approssimativamente 70.000 anni fa. Questa non fu la prima razza umanoide a calpestare il pianeta Terra, ma fu il primissimo essere mai costruito a servire come ricevitore o contenitore così che una seconda entità “senza corpo” potesse coabitare con questa forma umanoide per un’esperienza fisica attraverso le azioni del corpo. Potrete riconoscere questa entità se mi riferisco ad essa in termini di Anima o Spirito.
Queste nuove specie furono predisposte ad immagazzinare tutte le informazioni che le attendevano in qualisasi momento nel futuro. In altre parole, erano già pienamente sviluppate nelle capacità mentali e non richiedevano ulteriori miglioramenti o evoluzioni. Tutta la conoscenza di cui avrebbe necessitato questa razza, fino al prossimo gradino evolutivo, è stata sempre presente su questo pianeta e custodita. Questi custodi hanno da tempo rotto la promessa fatta a chi gli diede la conoscenza e penso che abbiano perfino dimenticato l’identità di questi antichi benefattori. Forse il giorno della resa dei conti è vicino per loro.
Può essere un poco più chiaro il perché le sette segrete o governatori del nostro pianeta preferirebbero che la visita anticipata dei nostri “proprietari terrieri” non avesse luogo! Da qui in avanti, mi concentrerò su alcuni disegni che Alec fece al suo ritorno e fornendone un breve riassunto. L’esperienza di Alec è uno dei più intriganti e documentati casi di abduction UFO in cui mi sono imbattuta. La conoscenza da lui acquisita dall’esperienza non ha prezzo sulla Terra.
“Incontrando il Guardiano”
Guardando in alto, capii che si stavano avvicinando tre alieni, il più alto assomigliava alla femmina che mi scortava. Il secondo era un poco più basso ed era un maschio, per quello che ne potevo sapere. Il terzo era più piccolo, molto più piccolo e camminava in testa agli altri due. Quest'ultimo aveva una testa rotondeggiante e piuttosto inusuale, occhi strabici molto spaziosi e collocati un po’ più in basso rispetto ai nostri. Aveva una bocca molto piccola, ma non notai nessun orecchio o alcuna traccia di naso. Il suo aspetto fisico, comunque, non mi impressionò, per il fatto che fui subito immobilizzato dalla sensazione schiacciante che mi diede la sua presenza. Non posso dire che fu ipnotica; se non altro il contrario. Fu come se la sua energia fosse proiettata e assorbita dal mio corpo.
Questa non è certo il modo adeguato per descrivervi tale sensazione. Coloro che hanno avuto questa esperienza sapranno cosa intendo. Il suo modo di comunicare era molto più forte e chiaro di quello che sperimentai successvamente con gli altri.
Questo non era “l’alieno” di cui avevo letto o visto, illustrato in varie riviste o giornali. L’altezza era di circa quattro piedi e aveva un esile corpo. “Benvenuto”, disse, “Io sono il guardiano designato per questa sezione. Qualsiasi cosa tu abbia bisogno per rendere la tua permanenza più piacevole, chiedila e farò del mio meglio per soddisfarti. La tuta che ti è stata data ti renderà possibile capirci e a noi di capire te.” Doveva aver letto nella mia mente appena entrai nella stanza, per il fatto che avevo già chiesto delle tute. “Noi non parliamo molto, come avrai già notato. A volte un messaggio verbale è necessario a lunga distanza”
“Al momento non ti chiederò se desideri tornare o restare. Spererei che tu desiderassi la possibilità di acquisire più conoscenza e comprensione prima di fare questa scelta. Ci sono cose che momentaneamente non possiamo dirti. Tu capirai, spero. Nondimeno avrai la possibilità di acquisire una considerevole conoscenza in una grande varietà di materie, comprendenti la tua stessa razza, prima che ti faccia un'idea su questo. In ogni modo, parte o tutta questa conoscenza potrebbe dover essere rimossa da te, dovessi decidere di lasciarci e tornare sul tuo pianeta.”
L’arrivo
La prima cosa che mi ha colpito della città fù la sua semplicità e ordine; la seconda, la sua immensità. Perfino dall’alto non riuscii a vederne i confini. Ci potranno essere grandi città sulla Terra, ma da dove vengo questo posto sarebbe considerato grande, MOLTO grande. Si estendeva in entrambe le direzioni, seguendo la linea costiera fuori dalla mia visuale. Sembrava ci fosse solo una sottile striscia di terra che non era nè costa nè deserto, e la città era inserita nel contesto come in mezzo ad un sandwich.
Come scendemmo in altitudine, il mare perse il suo colore bluastro e diventò quasi nero. Non ci doveva essere molto vento dal momento che sembrava la superficie di uno specchio. Potevo scorgere una sagoma scura non troppo lontana dalla costa che era presumibilmente una fossa a largo della secca costieria. L’ultima cosa che veramente ebbe un impatto su di me fu la scarsità di alti edifici, salvo per quelle poche torri, e il dominio di una piccola forma circolare in mezzo a strutture piramidali poco più grandi.
A mala pena era passato un minuto da quando eravamo entrati nell’atmosfera, ma ora la nave si era già stabilizzata. C’era un misto di apprensione ed eccitamento in me. Ora che ero lì – dovunque “lì” fosse stato, quello che mi sarebbe accaduto iniziò ad essermi chiaro. Avrei visto la mia casa di nuovo? Nessuno mi stava cercando? Il mio panico ben presto si attenuò, la curiosità mi vinse. Scrutai avidamente dal finestrino il paesaggio alieno. Quello che potei vedere fu una zona al livello del terreno, simile ad un cortile, che conduceva a due strutture piramidali.
Apparivano fatte di un materiale che sembrava vetro tinto o plastica semi-trasparente. Non potevo vedere l’apice di queste costruzioni dal mio punto di osservazione, ma presto avrei scoperto che avevano in cima una torre a spirale o antenna. L’altezza della torre aggiungeva circa un venti percento all’altezza della struttura. Ogni struttura intorno era sormontata da ciò che posso descrivere come un largo bulbo di luce. Può suonare strano, ma ero sicuro di aver già visto qualcosa del genere, in un passato lontano. Questi bulbi brillavano di giorno e di notte e dopo una più accurata ispezione sembravano avere una struttura reticolata piuttosto che sfere di vetro.
“Sembrava esserci una sorta di griglia elettromagnetica o sistema di scudo al di sopra del luogo di atterraggio, possibilmente un campo di forza o un dispositivo di raccolta energetico. ”
Il cammino fu breve verso una delle larghe strutture che avevo visto dalla nave. L’aria era immobile e straordinariamente quieta. Davvero,non ero ancora sceso dal mezzo di trasporto che pensai che ci doveva essere una sorta di suono di sottofondo a bordo anche se non l’avevo notato. La superficie sulla quale camminavo non era tanto diversa dal sughero, appariva essere porosa e leggermente cedere sotto i piedi.
"Struttura torre a spirale – Possibile trasmettitore o ricevitore di energia-"
Le dimore
Ero al punto di non saper più dove guardare, tale era la mia curiosità e timore per quello che mi circondava. Alcune strutture ricordavano quelle sulla Terra, ma i muri esterni erano inclinati all’indietro approssimativamente a trenta gradi e accostati un poco ad ogni livello del pavimento, facendoli somigliare a scalini lungo una collina. La maggior parte della strutture erano circolari o a tubo come forma. Erano distribuite a spirale con le strutture più alte nel centro, ma in altezza diminuivano progressivamente verso l’esterno della spirale. Tutte le strutture parevano essere fatte di vetro o di plastica.
L’accesso ai livelli superiori della casa in cui ero si trovava alla fine di una rampa a spirale che risaliva il curvo perimetro dei muri. Questa rampa poteva persino essere vista dall’esterno. Il mio personale parere per questa caratteristica è che doveva essere una sorta di intelaiatura o rinforzo per la dimora. Le stanze, o meglio, i vari livelli avevano una illuminazione diffusa, sia di giorno che di notte, ma non riuscivo a trovare la fonte di questa luce. Come raggiungemmo il secondo livello, la principale sala, fui impressionato dalla bellezza e dal design. Per quanto possa provare, la mia descrizione non può renderle giustizia.
Il colore dominante era il bianco perla con all’interno un lieve tocco di grigio/argento. Questo doveva probabilmente eliminare ogni bagliore perché vi posso assicurare che non ve ne erano. Riflessi ancor più profondi avevano i colori dell’arcobaleno. La soffice luce che ho descritto prima sembrava irradiarsi da ogni luogo. Dire che era veramente impressionante è veramente inadeguato.
"Variante di dimora, anche alta tre piani – Cristallini motivi esagonali all’interno dei muri"
Non sono neanche sicuro se fosse il colore il più stupefacente aspetto degli interni, per il fatto che ero ugualmente colpito dal morbido flusso di forma da una sezione all'altra. Era come se l’intera dimora, incluso ogni oggetto della mobilia, fosse stata costruita simultaneamente. Ancora non apparivano esserci giunture o simili che potessi distinguere. Comunque questa abitazione fu costruita con tecniche simili a quelle usate per il trasportatore. Il pavimento, una liscia gomma imbottita, era soffice camminandoci; il colore uno o due toni più scuri delle pareti.
La mobilia sembrava fatta dall’ormai nota sostanza simile al vetro o alla plastica. Anche se era leggermente tinta o del color del fumo, tutti i colori dell’arcobaleno sembravano esservi contenuti. Questi colori potevano essere cambiati dai motivi dei pensieri di una persona, perciò se eri emozionato non vi era modo di tenerlo segreto, il tono delle pareti avrebbe danzato nello spettro dei colori. Se una persona fosse stata in meditazione, la luminosità sarebbe scesa e sarebbero apparsi solo toni “morbidi”. Lo spazio centrale di questa stanza al secondo piano era circolare e usato per scopi generici, compresa la meditazione. I letti avevano un’importanza totalmente secondaria, avendo la meditazione occupato lo spazio per dormire.
Questi stati meditativi potevano durare un’ora o due al giorno.
Il trasporto
Come la maggior parte degli oggetti che non erano fatti di prodotti naturali o coltivati, il veicolo pareva essere fatto da un materiale simile alla plastica. Persino qua, pensai che questa plastica fosse un prodotto sintetico di qualche sostanza naturale, di un tipo che noi sulla Terra non possediamo. La ragione di questo dubbio vi sarà presto chiara. La metà superiore era trasparente ma tinta pesantemente, opaca e di un grigio/marrone. Scommetto direste fosse vagamente piramidale di forma, ma aveva un aspetto schiacciato ed allungato rispetto ad una piramide convenzionale. Non c’erano ruote e stava poco al di sopra del terreno, anche quando non era in movimento.
Se poteste immaginare l’abitacolo di un caccia stealth non sareste poi così lontani. “Come funziona questa cosa”, chiesi. “In parte per la forza della mente, in parte per repulsione magnetica”, mi dissero. Decisi che non avrei chiesto troppo dei suoi componenti. “Beh, come potrei guidarla?”, stava per essere la mia domanda successiva, ma prima che potessi porla, lei rispose. “Tu guida, io ti fornirò la forza”, disse, facendo scorrere indietro la sezione superiore. “Così”. Stava allungando la mano e movendo un indicatore da lato a lato. “Quello è il metodo manuale per farlo. Non penso ancora tu sia in grado di farlo col solo pensiero, Alec”. “Ne dubito”, stavo pensando fra me senza mandarle il pensiero. Si, avevo almeno imparato a tenere qualche pensiero per me! “Sembra abbastanza facile”, dissi con convinzione, entrato nella vettura.
“Imposta l’indicatore…perfetto. Continua diritto, facendolo scivolare verso la destra gireremo a destra alla prossima intersezione disponibile. Non preoccuparti”, disse, “non girerà finchè le guide della strada glielo permetteranno”, Quindi si riposizionerà al centro, attendendo la prossima istruzione. Guiderò io”, continuo’:Ero esitante. “Forza, andiamo” aggiunse impaziente, “e non dimenticare la protezione extra dei tuoi occhi”. Questi occhiali erano una cosa a sè. L’unico modo di descrivere come fossero attaccati è dire che erano semplicemente fissati sulla faccia del materiale della tuta senza altro supporto.
C’era una sorta di interazione tra materiali, per quel che posso dire. Il sistema di guida della vettura mi aveva lasciato perplesso. Dal momento che non toccava il suolo come potevo sapere quando girare? Era sospeso sulla strada per una forma di repulsione magnetica, dettaglio che non comprendevo ma che non sembrava poi così complesso. Sono sicuro di poterlo riprodurre sulla Terra senza troppi problemi. In qualche modo, il veicolo avrebbe creato un campo elettromagnetico o caricato alcune particelle e non altre, in modo da farsi strada intorno agli angoli senza bisogno di essere programmato.
Speculazioni sulla futura tecnologia
Il mio obiettivo nello scrivere questo libro e’ stato quello di dare un resoconto dei fatti di un episodio reale. Ho provato a limitare le speculazioni, se ne ho incluse non era mia intenzione. Ogni volta possibile, ho provato a restare neutrale, almeno per quanto riguardava il lontano pianeta. Comunque, la mia scomparsa per le autorità terrestri mi ha reso difficile rimanere neutrale in quell’ambito. Mi perdonerete questa trasgressione. Quello che vorrei fare qua è rilasciare qualche speculazione personale, come se quello che avete appena letto fosse più comprensibile nel mondo della realtà terrestre.
L’anno 1947 (in coincidenza, l’anno dell’incidente di Roswell) portò una delle più grandi e singolari svolte tecnologiche di questo secolo quando, il 23 Dicembre ai Laboratori Bell, gli inventori John Bardeen, Walter Brattain e William Shockey svelarono i primi point-contact transistors. Shockley seguì un anno o più tardi con lo sviluppo del transistor a giunzione Questa nuova impressionante tecnologia amplificò i segnali elettrici passandoli attraverso un materiale solido semi-conduttore – fondamentalmente la stessa operazione eseguita dagli attuali transistor a giunzione.
Quello che ne risultò aveva un che di miracoloso, persino fuori dal mondo, oserei dire. Andando avanti, finiamo nel cuore del prossimo tema. La maggior parte delle sostanze possono esistere in tre differenti stati, solido liquido e gassoso. Temperature e pressioni determinano quale stato sarà adottato. Lo stato solido e’ prevalentemente cristallino. Le differenze fra i tre stati fondamentali sono spesso raffigurate da un semplice diagramma in cui gli atomi sono rappresentati da cerchi. Solitamente questi cerchi sono raggruppati assieme in un approssimativo schema sferico, almeno per lo stato solido e liquido. In ogni modo, quando gli atomi sono rimpiazzati dalle molecole che sono allungate in una direzione, un particolare stadio intermedio della materia si forma: il cristallo liquido.
Dobbiamo perciò concludere che ci sono ben più di tre stati della materia.
"Un altro punto di vista del trasporto che usò Alec"
Un altro argomento collegato riguarda un gruppo di super conduttori organici conosciuti come sali di Bechgaard, scoperti nel 1985. Li menziono qua perché hanno interessanti caratteristiche in relazione agli avvistamenti UFO. Se la luce e’ irradiata al cristallo ma polarizzata parallelamente alla direzione di conduzione, viene riflessa, dando al cristallo la caratteristica della lucentezza del metallo. Polarizzazioni nella direzione traversale producono un aspetto grigio spento. Se l'alimentazione viene spenta, il materiale sparisce alla vista. Com’e’ possibile! Conclusione: solo perché qualcosa sembra fatto di metallo non necessariamente significa che lo sia!
Fino al 1989, avevo due terzi di un enorme puzzle nella testa. Sapevo che la nave degli alieni poteva cambiare forma a comando e che queste erano di fatto entità viventi a loro modo. Sapevo che una sorta di tecnologia dei cristalli, possibilmente usando una risonanza pulsante o frequenza vibratoria, veniva usata per viaggiare interdimensionalmente. Quello che non sapevo o capivo era come tutto questo poteva essere messo assieme, fino a che l’articolo “il potere bianco dell’oro” non apparve su “Nexus Magazine”. Forse avevo trovato l’anello mancante!
"Questo è un disegno fatto da Alec al suo ritorno sulla Terra.,
è di un generatore che Alec vide e questa è la sua personale decrizione"
Chiusura
Al momento del ritorno di Alec su questo pianeta, era ovvio dal principio che qualche agenzia governativa sapeva della sua esperienza e voleva acquisirne più informazioni possibili. Due DSIR scienziati della Nuova Zelanda andarono a trovarlo volendo sapere di cose che lui non avrebbe dovuto conoscere….Subito divenne ovvio che questi due “signori” non erano per niente del DSIR (Dipartimento delle Scienze & Ricerca Industriale). Il fastidio continuò e si intensificò, con il suo appartamento messo a soqquadro diverse volte, anche se Alec cambiava continuamente indirizzo nel tentativo di sbarazzarsi di queste persone. Loro erano sempre minacciosi e quando Alec si rifiutava di cooperare, iniziavano a giocare duro.
Come ho affermato all’inizio di questa recensione, non è possibile dare giustizia a questa storia in un paio di pagine. L’intera esperienza vi sbalordirà completamente. Dall’inizio alla fine è una delle più documentate e illustratate abduction di cui ho mai letto. Durante l’esperienza Alec ha avuto accesso agli antichi archivi della storia della Terra, che di per sè fornisce una storia che assemblerà molti più pezzi del puzzle sull'evoluzione di questo pianeta.
Questo è un libro che tutti dovrebbero leggere, ed esorto tutti voi a procurarsi il libro di Alec “Co-evolution” e a leggere questa strabiliante e affascinante esperienza per voi stessi, non ne sarete delusi. Non ho assolutamente nessun interesse finanziario sul libro di Alec…. Penso solo fermamente che questo sia un libro interessante nell’informare su cosa stia accadendo oggigiorno a questo pianeta, dovete leggerlo. “Non voglio sapere come potrei apparire al mondo, ma a me stesso sembro essere solo un bambino che gioca sul bagnasciuga e si distrae ogni tanto, trovando un sassolino più liscio o una conchiglia più bella, mentre il grande oceano della verità resta inviolato di fronte ai miei occhi.”
Sir Isaac Newton
Tradotto da Diego, che ringraziamo, per Altrogiornale.org
Fonte:
Vedi:
http://www.altrogiornale.org/news.php?extend.5597
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