Meccanica Quantistica Bohmiana: David Bohm
(David Bohm 1917 - 1992) La teoria quantistica come la conosciamo ora, ci presenta una grande sfida, se siamo interessati a questa avventura. Nella fisica quantistica non abbiamo una nozione coerente su quale sia la realtà alla base dell'universo e della struttura della materia. Quindi, se cerchiamo di usare la visione prevalente sulla nozione delle particelle, scopriamo che le "particelle" (come gli elettroni) possono manifestarsi anche come onde, che si muovono in modo discontinuo, che non ci sono leggi che si applicano nel dettaglio al vero movimento delle particelle individuali e che si possono fare solo previsioni statistiche riguardo a grandi aggregati di tali particelle. Se d'altra parte applichiamo la visione per cui il modo viene visto come un campo continuo, allora scopriamo che questo campo dev'essere discontinuo e anche simile alle singole particelle e che è minato nel suo comportamento effettivo come richiesto nella relazione dell'intero, secondo il punto di vista della particella.
(David Bohm, On Quantum Theory, Wholeness and the Implicate Order, 1980)
Fisica Quantistica: Variabili Nascoste della Meccanica Bohmiana
La meccanica Bohmiana, detta anche Teoria di de Broglie-Bohm, modello dell'onda-pilota e interpretazione causale della meccanica quantistica, è una versione della teoria quantistica scoperta da Louis de Broglie nel 1927 e riscoperta da David Bohm nel 1952. E' l'esempio più semplice della cosiddetta interpretazione della meccanica quantistica mediante variabili nascoste. Nella meccanica Bohmiana un sistema di particelle è descritto in parte dalla sua funzione d'onda, che evolve secondo l'equazione di Schrödinger. La funzione d'onda fornisce però solo una descrizione parziale del sistema. Questa descrizione viene completata dalla specificazione delle reali posizioni delle particelle. Quest'ultima evolve secondo l'"equazione pilota", che esprime le velocità delle particelle in termini di funzione d'onda. Nella meccanica Bohmiana la configurazione di un sistema di particelle evolve tramite moto deterministico, coreografato dalla funzione d'onda. In particolare, quando una particella viene inviata in un apparato con doppia-fenditura, la fenditura che essa attraversa e il punto in cui arriva sulla piastra fotografica, sono dati completamente determinati dalla sua posizone iniziale e funzione d'onda.
La meccanica Bohmiana eredita e rende esplicita la nonlocalità implicita nella nozione, comune a quasi tutte le formulazioni e interpretazioni della teoria quantistica, di una funzione d'onda nello spazio di configurazione di un sistema multi-particellare. Risponde a tutti i fenomeni governati dalla meccanica quantistica nonrelativistica, dalle linee spettrali allo scattering, fino alla superconduttività, dall'effetto quantistico Hall al calcolo quantistico. In particolare, la misurazione usuale postulata dalla teoria quantistica, incluso il collasso della funzione d'onda e le probabilità date dal quadrato assoluto delle ampiezze di probabilità, emerge da una analisi delle due equazioni di movimento - l'equazione di Schrödinger e l'equazione pilota - senza l'invocazione tradizionale di uno speciale e in qualche modo oscuro, stato dell'osservazione.
(plato.stanford.edu/entries/qm-bohm/)
Citazioni di David Bohm: Fisica Quantistica
Nella relatività, il movimento è continuo, determinato in modo causale e ben definito, mentre nella meccanica quantistica è discontinuo, non determinato in modo causale e non ben definito. Ogni teoria è legata alle sue nozioni di modalità d'esistenza essenzialmente statiche e frammentarie (la relatività a quella degli eventi separati, collegabili da segnali e la meccanica quantistica a stati quantistici ben definiti). Quindi vediamo che è necessaria una nuova teoria che lasci questi impegni basilari e al massimo recuperi alcune caratteristiche essenziali delle vecchie teorie come forme astratte derivate da una realtà più profonda in cui ciò che prevale è una totalità ininterrotta.
(David Bohm, On Quantum Mechanics, Wholeness and the Implicate Order, 1980)
Al presente i fisici quantistici tendono ad evitare il problema adottando l'attitudine per la quale le nostre visioni generali riguardanti la natura della realtà sono di poca o nulla importanza. Si suppone che tutto quello che conta nella teoria fisica, sia lo sviluppo di equazioni matematiche che ci permettano di prevedere e controllare il comportamento di grandi aggregati statistici di particelle. Tale obiettivo non è considerato solo per la sua utilità pragmatica e tecnica: è divenuto un presupposto di molto del lavoro nella fisica moderna, che la predizione e il controllo di questo tipo sia tutto quello che riguardi la conoscenza umana.
(David Bohm, On Modern Physics, Wholeness and the Implicate Order, 1980)
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