Governi distratti, il Polo Nord fonde

E’ una pioggia di conferme. Prima il moltiplicarsi di uragani anomali come Irene, ora i dati che confermano la galoppata verso il caldo che sta devastando l’Artico: all’appello mancano 3 milioni di chilometri quadrati di ghiaccio. Il cambiamento climatico è sparito dall’agenda dei governi, che faticano a cogliere il legame tra cura dell’atmosfera e cura dell’economia, ma è sempre più evidente nella dinamica dei grandi ecosistemi.
Dalla nave rompighiaccio Arctic Sunrise, in missione per conto di Greenpeace nell’Artico, è arrivato oggi un nuovo allarme: il ghiacci artici sono vicinissimi al minimo storico. E la guerra commerciale per aggiudicarsi il controllo delle rotte polari dimostra che i governi si distraggono ma i mercati no.
“Quello che sta succedendo non rappresenta una minaccia solo per gli orsi polari ma per il mondo intero: un’estate senza presenza di ghiacci nella zona artica può destabilizzare il clima globale”, ricorda Andrea Boraschi, responsabile della campagna Energia e Clima di Greenpeace. “Non possiamo più continuare a bruciare il petrolio e il carbone che stanno mangiando la nostra sicurezza. E’ ora di passare all’efficienza e alle fonti rinnovabili”.
La preoccupazione è condivisa dal National Snow and Ice Center statunitense che ha anticipato alcuni dati significativi: la contrazione dei ghiacci dell’Artico nel 2011 ha raggiunto il secondo livello più basso della storia. E il Noaa http://www.ncdc.noaa.gov/sotc/global/201…) calcola che l’estate di quest’anno, con una temperatura media globale di 16,16 gradi e un’anomalia di 1 grado rispetto alla media del ventesimo secolo, è stata la settima estate più calda dal 1880.
Anche in Italia i ricercatori Isac-Cnr, in collaborazione con il centro di calcolo Caspur di Roma, hanno concluso una simulazione dell’andamento climatico su tutta la Terra dal 1850 al 2009 che ha richiesto 95.000 ore di calcolo e ha prodotto 15 Terabyte di dati http://www.to.isac.cnr.it/ecearth/) confermando l’allarme della comunità scientifica.
Dall’analisi è risultato che, accanto all’aumento di quasi circa un grado della temperatura dell’atmosfera nei 150 anni considerati si è registrata anche un’analoga crescita della temperatura media dell’acqua oceanica fino a circa 300 metri, con una forte accelerazione negli ultimi 30 anni. E i ghiacci marini artici sono passati a fine estate dai più di 8 milioni di chilometri quadrati del 1950 ai circa 5 milioni del 2005. Con proiezioni nei prossimi decenni molto preoccupanti: è prevista un’ulteriore accelerazione della tendenza al riscaldamento.
FONTE:Governi distratti, il Polo Nord fonde » Eco-logica - Blog - Repubblica.it
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