News Stefano!
Sempre più spesso se ne parla, tra amici e soprattutto tra amiche, come se si trattasse di una forma di catarsi. La presunta futura catarsi consisterebbe in un incombente Big Bang dopo il quale saremmo/saremo veramente,definitivamente poveri. Un po’ lo prevediamo per esorcizzare . Un po’ lo progettiamo per non farci trovare impreparate. Si parte dalle più banali pratiche sociali, genere
“non andremo più al ristorante, cucineremo grandi paste e fagioli/ceci/lenticchie a casa dell’uno o dell’altra”.
Si arriva alle sindromi autarchiche, quasi sempre sintetizzabili in
“stavolta faccio l’orto; raggiungerò l’autosufficienza alimentare coltivando il mio balcone”.
Sul forum che modero sul Corriere.it, Avanti Pop, si discute della prossima economia di similguerra e di possibili allevamenti domestici di galline (attenzione, è assai complicato, per chi non ha pratica).
Si diventa, comunque, meno esigenti e più solidali. E, pare, più felici; se si ha ancora un posto di lavoro. Lo affermano varie ricerche raccontate dalla rivista americana Psychology Today, e anche alcune/i che hanno abbandonato le loro personali corse del topo (senza essere né precarie/i o disoccupate/i) e sono più contente/i aiutando gli altri. Ci ho scritto su un pezzo tentativamente consolatorio sulle pagine del sabato del Corriere di carta.
Personalmente, degli anni prosperi non rimpiango tanto il consumo vistoso quanto il poter immaginare con un po’ di tranquillità il futuro. O meglio di poter immaginare un futuro per i nostri figli, e un presente per noi.
Per sopravvivere al presente in corso, vale la pena di essere più generose/i e cooperative/i, forse.
http://27esimaora.corriere.it/articolo/siete-pronti-al-big-bang-economico-come-lo-esorcizzate/
certamente saprai che in cinese la parola 'crisi' sta anche per 'opportunità'... ;)
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