News Stefano
(ANSAmed) - NEW YORK - ''Noi sappiamo cosa Teheran sta cercando di fare'': e' il grido d'allarme che ancora una volta arriva dal premier israeliano Benjamin Netanyahu che, nel corso di un'intevista esclusiva alla Cnn, torna a tuonare contro l'Iran reo di andare avanti col suo programma nucleare, e pone le sue condizioni perche' la situazione non precipiti. Visto che - ribadisce - le sanzioni fin qui adottate dalla comunita' internazionale non sono sufficienti. E il rischio - avverte - e' quello di ''una catastrofe''. Un monito quest'ultimo rivolto alle democrazie ocidentali, e soprattutto all'amministrazione Obama, che il premier israeliano continua a considerare troppo prudente. Davanti alle telecamere della Cnn Netanyahu ripete le stesse perplessita' espresse poche settimane fa allo stesso presidente statunitense nel corso della sua visita alla Casa Bianca. ''Le sanzioni stanno mordendo l'economia iraniana, ma non abbastanza'', afferma il premier israeliano, sottolineando come le misure prese da Usa ed Ue in particolare ''sono lungi dall'aver portato ad un ridimensionamento del programma nucleare iraniano o dall'averlo fermato di un briciolo''. ''Israele sa cosa l'Iran sta cercando di fare'', spiega il premier israeliano. Per questo - esorta - bisogna fare ogni sforzo per evitare che accada il peggio, per fermare la corsa del regime di Teheran, deciso piu' che mai a dotarsi di armi nucleari. E stavolta - assicura il primo ministro israeliano - non si tratta di notizie di intelligence errate, come avvenne per giustificare l'intervento in Iraq contro Saddam Hussein nel 2003. Sottolinea quindi come a riuschiare non e' solo Israele ma, per esempio, gli stessi Stati Uniti.
Netanyahu si dice quindi disponibile a discutere su un possibile accordo con Teheran, ma pone tre condizioni: fermare le attivita' di arricchimento di uranio, eliminare tutto il materiale arricchito e smantellare i bunker dove si lavora al programma nucleare. ''Teheran deve fermarsi'', ripete. Non si sbilancia sulla possibilita' che Israele possa decidere unilateralmente di attaccare l'Iran con bombardamenti aerei - cosa che Obama sta cercando di scongiurare con tutte le sue forze. Netanyahu si dice solo ''preoccupato'', ma fa capire ancora una volta che Israele non stara' a guardare ed esercitera' se necessario il suo diritto a difendersi.
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