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ROMA - Se ne andava in giro tranquillo sulla sua macchina con titoli di Stato e certificati di deposito di oro per un valore di quasi 4 miliardi di euro. Più nel dettaglio, aveva titoli di credito di Stato americani per un valore nominale di circa 1,5 miliardi di dollari e certificati di deposito per mille tonnellate d'oro per un controvalore di oltre 3 miliardi euro. Una cifra astronomica "nascosta" tra le costose pagine di quei documenti, diligentemente ordinati all' interno di una valigetta.
Protagonista della vicenda è un settantenne, scovato a Viterbo dagli uomini della Guardia di Finanza e denunciato per il reato di introduzione nel territorio dello Stato di monete e titoli presumibilmente falsi. L'operazione "Million Dollar", avviata dal comando provinciale di Roma delle Fiamme Gialle, ha interessato non solo la zona della Capitale ma anche la Tuscia e potrebbe portare ad individuare anche altre persone coinvolte nella faccenda. Da mesi gli uomini della Finanza erano sulle tracce di un giro di titoli del debito pubblico degli Stati Uniti d'America, emessi dalla Federal Reserve negli anni Trenta e tuttora in circolazione. Con ogni probabilità i documenti servivano come garanzia di prestiti o per avviare transazioni internazionali poco trasparenti. Una volta delineato il quadro investigativo, i finanzieri hanno cercato di risalire ai possessori dei titoli di Stato.
Grazie anche alla collaborazione dei colleghi di Viterbo sono riusciti così ad intercettare e a fermare il settantenne. Dall'ispezione dell'auto hanno avuto la conferma che era proprio lui l'uomo che stavano cercando. In una valigetta, infatti, nascondeva tre titoli di Stato americani del 1934 per un valore di 500 milioni di dollari ciascuno, un certificato di deposito di mille tonnellate d'oro del controvalore di 3 miliardi di euro ed altri documenti finanziari. Probabilmente l'uomo, un pluripregiudicato con precedenti penali per rapina, estorsione, reati contro il patrimonio, traffico di stupefacenti e riciclaggio, stava cercando di "smerciare" i titoli per poter così ottenere crediti. La sua attività è stata però bloccata dalla Guardia di Finanza, che ha già identificato altre persone che potrebbero essere coinvolte nell'affare multimilionario. Ora i documenti sono al vaglio della Banca Centrale Americana e dell'Ambasciata degli Stati Uniti a Roma che dovranno verificare l'autenticità, la natura e la provenienza dei titoli, nonché la loro destinazione ed eventuali collegamenti dell'uomo con organizzazioni criminali.
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