News Gerda!
di Gianni Lannes
Aveva 49 anni ed era uno sportivo oristanese. Di Franco non si sa più niente dal 28 agosto 2009. Ufficialmente risulta disperso nel mare di Sardegna: il suo corpo non è mai stato ritrovato. Il gommone che aveva noleggiato per una battuta di pesca era stato recuperato alla deriva con il motore ancora acceso, la marcia inserita, le lenze ancora in acqua. Una disgrazia che gli inquirenti non hanno dipanato. Strano: troppi indizi, a caldo, portavano ad una pista inconfondibile. Eppure, a questa scomparsa l’inchiesta della Procura della Repubblica di Oristano non ha dato una risposta. Franco Caddeo era un o studioso antesignano della guerra ambientale in Italia. … Quesito cruciale: esiste un legame con la sua accurata attività di approfondimento sulle scie chimiche? Caddeo era stato uno dei più attivi a disvelare l’incandescente fenomeno e aveva girato anche dei video. Un fatto inoppugnabile: era stato uno dei primi in Sardegna ad organizzare un gruppo di ricerca per dare una risposta razionale al fenomeno evidente ma negato delle scie chimiche. Caddeo, imprenditore di successo, aveva raccolto ed esaminato una quantità impressionante di materiale scottante. I risultati avevano spalancato nuovi percorsi di indagine approdati ad un’unica conclusione: le scie bianchicce che ricoprono anch e i cieli della Sardegna non sono il prodotto del normale traffico di aerei, ma insalubri sperimentazioni climatiche coperte dal segreto della Nato. Ai giorni nostri sulla nebulosa vicenda regna un buio apparentemente imperturbabile.
Maldestro depistaggio – Da solo in un mare calma piatta. Franco Caddeo era un autentico attivista, una sorta di spina nel fianco: si occupava di scie chimiche e delle basi militari in Sardegna. Aveva pubblicato molti video, tra cui interviste a famiglie con bambini malformati a causa delle sperimentazioni belliche. Era un imprenditore di successo: una persona seria e competente, non certo un esaltato. Risulta davvero allucinante ed irrispettoso, quanto ha riportato L’Unione Sarda in prima pagina il 9 settembre di tre anni fa, a firma di Claudio Zoccheddu: «Franco? Rapito dagli Ufo». Tragica fatalità o miste rioso rapimento? La storia di Franco Caddeo, ex antennista oristanese appassionato di pesca, è sembrata da subito la cronaca di una drammatica giornata di mare. Eppure da qualche giorno, sulla rete di Internet, rimbalzano indiscrezioni che sembrano arrivare dalla serie tv “X-Files”. Casi irrisolti a causa di una componente ritenuta paranormale. Tuttavia, la descrizione della giornata di venerdì 28 agosto pare solo il preludio di un tragico destino. Infatti, il pescatore dilettante aveva noleggiato un gommone a Mandriola, nella marina di San Vero Milis. Dopo aver caricato nell’ imbarcazione due canne da pesca ed essere salito a bordo da solo Franco Caddeo aveva preso il largo. Voleva fare traina fino a Foghe, ma il pescatore non è mai arrivato in Planargia. Il suo gommone è stato avvistato alla deriva dopo poche ore e, nonostante i tempestivi soccorsi, non è mai stata trovata traccia dello sfortunato antennista. La prima ipotesi, la più plausibile prendeva in esame la possibilità di un malore improvviso, l’unico responsabile di uno scivolone in acqua che sarebbe costato la vita al pescatore che, ufficialmente, dopo 12 giorni di ricerche, risulta essere ancora disperso. Poi alcuni siti internet hanno iniziato a proporre spiegazioni “alternative”. Quello che nessuno si sarebbe mai aspettato di leggere è stato pubblicato soprattutto sulle pagine virtuali di “Luogocomune” e “L’alternativa Isaia”. In quelle pagine si scopre che Franco Caddeo, che scriveva utilizzando il nomignolo “Frankad”, era un attivo collaboratore che si era distinto e aveva intrapreso una sorta di crociata per cercare di svelare il mistero delle scie chimiche. Secondo i sostenitori della tesi del complotto, sarebbe legato ad alcune sostanze chimiche che verrebbero disciolte nell’aria per scoprire il segreto del controllo del clima. Caddeo era un fermo sostenitore di questa tesi, tanto da aver montato un video cliccatissimo su “Youtube” che analizzerebbe proprio questo strano fenomeno. Quindi, una volta che sul net si è diffusa la notizia della sua sparizione, sono arrivati numerosi commenti di persone che non credono alla tragica fatalità ma sostengono altre tesi. Il commento più convinto è firmato da Nicoletta Forcheri: “Franco Caddeo, ricercatore della verità ed esperto in scie chimiche, è disperso in mare. Si può dire che è scomparso senza lasciare traccia, svanito nel nulla, in una sparizione così sospetta da fare pensare alle modalità dei rapimenti “Ufo”». Ora c’è anche chi si preoccupa di recuperare i suoi documenti più probanti, salvarli velocemente prima che ai “piani alti” decidano di farli sparire».
Misteri di Stato – Quando non bastano insabbiamenti e censure il sistema di potere ricorre alle facili etichettature (folle, deviante, terrorista, talebano). La scomparsa di Caddeo mi fa tornare in mente, quella di Davide Cervia (esperto di guerra elettronica), rapito il 12 settembre 1990 e mai più ritrovato. «Ciao Massimo ma stanno sparendo i documenti più corposi delle prove che Caddeo aveva delle scie chimiche? Guarda qua www.mydatabus.com/5z/gva.vg/shotgun61/Scie_chimiche_di_Franco_Caddeo.pdf IL DOCUMENTO E’ SPARITO. Ho fatto una ricerca su internet ma non è che si trova molto né della sua scomparsa né dei suoi documenti, eppure era uno specialista di scie chimiche mi sembra…STANNO SPARENDO I SUOI DOCUMENTI IMPORTANTI NE SAI QUALCOSA MASSIMO?» ha scritto una sua amica ad un certo Mazzucco. Dicono di lui: “Franco è prima di tutto un guerriero. Non a caso ha nella spalla sinistra e nel braccio destro due bellissimi tatuaggi maori. Sono la sua dichiarazione di guerra. Contro la menzogna di questa marcia società occidentale. Contro il cinismo, l’avidità, la cecità e la disumanità della sua miserabile “classe dirigente” e contro la viltà e l’ottusità del gregge da quella manipolato. Ed è anche innamorato del sogno di un popolo sardo libero, indomito e coraggioso dove il concetto di onore ritorni ad avere un senso. Franco: idealista, a volte ingenuo, spesso arrabbiato, sempre umano”.
Parola di Franco Caddeo (30 giugno 2006) – «Con una celebrazione ufficiale del cinquantesimo anniversario dell’occupazione militare del Salto di Quirra, “hanno avuto il coraggio” di festeggiare 50 anni di distruzione ambientale, 50 anni di sperimentazioni missilistiche di ogni tipo, 50 anni di morte e malattie tra le popolazioni vicine, 50 di aborti spontanei e terapeutici dovuti a malformazioni gravissime dei feti, 50 anni di espropri e ordinanze di sfollamento per permettere lanci missilistici e bombardamenti a terra e a mare, 50 anni in cui il territorio sardo viene utilizzato per sperimentare guerre e per allenare eserciti di tutto il mondo. Ho visto bambini con la testa triangolare, segregati nella casa dei propri cari. Ho parlato con Madri che hanno perso i propri figli, soprattutto per leucemie o patologie similari. Ho “sentito” la paura tramutata in diffidenza anche verso i propri conterranei, causata da vigliacche “pressioni”».
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