L'Ufficialità non Ufficiale
Di Michele Proclamato
Alcuni mesi fa, durante un lungo girovagare telematico notturno, giunsi alla “scoperta” inaspettata, di un personaggio della “matematica”, la cui pur brevissima vita, giunse a sconvolgere, contro ogni previsione ed aspettativa, il mondo accademico occidentale, nel cuore dell’Inghilterra vittoriana dei primi decenni del secolo scorso.
Il palco fu il mondo accademico e matematico della raffinata Cambridge, i protagonisti: l’accademico e famoso per i suoi tempi, G.H. Hardy e lo sconosciuto, povero ed autodidatta, indiano Tamil, Srinivasa Aiyangar Ramanujan.
Sostanzialmente, fra i tanti e brillanti risultati ottenuti dal grande genio indiano in terra inglese, ci fu quello di gettare le basi Equazionali di, pressappoco, l’intero impianto matematico dell’attuale Teoria delle Stringhe, creando di conseguenza, attraverso i suoi famosi “passaggi” Modulari, uno dei primi modelli “DIMENSIONALI” rappresentativi di una realtà pluridimensionale.
In tale contesto ho appreso che, molto spesso, nelle FUNZIONI MODULARI di Ramanujan sono apparse determinate simmetrie, indicate dal mondo della matematica come “Numeri Magici,” sintetizzabili, anche nel lavoro del genio Tamil, attraverso:
8, TRE VOLTE 8 (888) e 24
quasi ad indicare che ci sia un tipo di numerologia che nessun esperto del settore si può esimere dal trattare, se la sua meta è rappresentata da una Teoria del Tutto, in grado di giustificare, attraverso un'unica matrice, la nascita della “materia“ e di tutte e 4 le sue principali leggi fisiche.
Ho, inoltre, appreso che la Scienza, partendo dall’obbiettiva esigenza di spiegare come sia possibile giustificare lo spostamento della Luce, in uno spazio interstellare non più vuoto da pochi anni, grazie al progetto Chandra, sia giunta ad elaborare una Teoria pluridimensionale che, non più memore dell’OTTUPLICE dimensionalità data dal grande Srinivasa, ha ora deciso, (grazie anche al grande Michio Kaku) di addivenire ad una soluzione basata su 11 dimensioni, senza escludere un mondo di Superstringhe a 26 dimensioni.
In questa, per me, complessa ed a volte incomprensibile situazione dimensionale, ho comunque, verificato che è tutt’ora valido il concetto secondo il quale, ad ognuna delle 24 modalità delle Funzioni di Ramanujan, corrisponde una vibrazione fisica o Bosonica
A questo punto, inchinandomi davanti ad una tale impalcatura concettuale, ho dovuto anche apprendere, con sorpresa, che gli stessi esperti, Kaku in testa, fino ad oggi, pur utilizzando i risultati modulari di Ramanujan, ritenuti tuttora validissimi, non riescono a spiegarsi perché le TRINE NUMERICHE sopra accennate e che vorrei ripetere: 8, TRE VOLTE 8 (888) e 24, siano basilari per ottenere l’unica teoria del TUTTO oggi accreditata a livello Mondiale.
Una sorpresa diventata attonita nell’apprendere che il genio in questione, spesso giungeva alle sue altrettanto geniali conclusioni, attraverso un percorso conoscitivo a me, ahimè noto, ma rimosso dalla scienza.
Il grande Ramanujan infatti spesso “sognava” ed a livello onirico, una delle mogli del dio Shiva: Namagiri, spesso abbandonava il suo tempio di Namakkal per “dargli” qualche suggerimento matematico.
Lungi da me il voler insinuare che il merito della suddetta teoria risieda nella poligamia onirica del dio Shiva, ho ritenuto comunque opportuno offrire la mano tesa dei ”miei studi”, che, pur non appartenendo all’alveo dell’ufficialità pura, credo qualcosa possano offrire ad una certa Scienza abbastanza aperta da poter osservare le deduzioni di chi usa l’intuito come fonte primaria di apprendimento.
Motivo per cui ho deciso di scendere in campo per poter “spiegare”, passatemi il termine, proprio alla Scienza, che cosa si nasconde dietro quei numeri definiti “MAGICI” dagli esperti, che cosa “quella trina“ indiana sia capace di celare, ma soprattutto, di proporre alla Scienza: un’altra “Scienza”.
IL TEMPO
Contestualmente, per poter ottemperare alla mia personale promessa, dovrò, per un attimo, fare il punto su ciò che normalmente, abusandone, chiamiamo: TEMPO.
Nessuno a tutti i livelli di comprensione, nonostante i fiumi di inchiostro versati, attualmente sa cosa sia effettivamente il tempo: abitualmente, infatti, è sufficiente non chiederci cosa sia, per sapere cos’è.
In questa contraddizione conoscitiva che ha contraddistinto gli ultimi duemila anni, abbiamo assistito, negli ultimi decenni, a sempre maggiori sforzi conoscitivi spesso terminati con affermazioni ed opinioni come quella Einsteiniana in cui il tempo: sarebbe stato meglio porlo “FUORI” dalla fisica classica.
E’ anche vero che esistono oggi posizioni pionieristiche, le quali vorrebbero l’ Universo come il frutto della trasformazione “virtuale”, in “attuale”, del tempo (vedi Ilya Prigogine), alle quali si potrebbero aggiungere alcune affermazioni dello stesso Stephen Hawking, il quale palesò la convinzione che il tempo possieda strutture energetiche, stranamente “geometriche”.
Sarebbe, inoltre, giusto ricordare che la “scuola” russa, per capire la reale consistenza del tempo, abbia investito molto negli ultimi anni, anche attraverso gli studi di scienziati discutibili come N.A. Kozyrev. Ma, fondamentalmente, credo che la migliore “spiegazione” in questo campo l’abbia data il grande Marco Todeschini, che vedeva, nel tempo, una “natura“ ritmica molto simile ad un’onda.
”Perché?”, voi direte, l’esigenza di questo tardivo incipit, “come”, tale preambolo potrà servire per arrivare alla “vietata” spiegazione scientifica delle Trine indiane, ma soprattutto: dove ci può portare?
E’ presto detto, il ”perché” fu dissepolto nel 1932 presso Larsa, nell’attuale Iraq, il “come” si trova inciso in caratteri cuneiformi su di un “prisma” tornato alla luce dopo millenni ed il “dove“, oggi, è localizzato ad Oxford, dove il Prisma di Weld Blundell (Fig. n° 2) fa sfoggio della sua sapienza “temporale”.
LA LISTA SENZA TEMPO
Lo avrete intuito: per giungere alla “mia“ spiegazione, dovremo passare per alcuni ”atti” e testimonianze archeologiche, che vedrete essere estremamente “progredite”. Tornando a noi, vorrei porre l’attenzione sul ”contenuto” di questo Prisma, frutto di una famosa spedizione archeologica. In esso, infatti, sono incise DUE liste di RE Sumeri, a dir poco “curiose”, soprattutto per il numero di anni attribuito ad ognuno di quei grandi dignitari appartenuti ad un periodo, udite, udite: prediluviano.
Vorrei, comunque, riportare in dettaglio la Lista in questione, sottolineando che oggi è formalmente classificata come: WB 144 o LISTA degli OTTO RE.
Riesaminiamo insieme la Lista.
Come avete avuto modo di leggere, ad 8 RE corrispondono 8 periodi temporali, ma qui c’è la prima “irregolarità”: infatti, solo 7 di essi avranno l’onore di essere “sottolineati” dalla Lista. Detto ciò vorrei notaste come tutti gli 8 periodi vengano convogliati in “ sole” 5 Città, le quali si rendono responsabili di un sistema frazionario ben preciso.
Tale sistema si avvale, partendo dall’inizio della descrizione di: “2 RE, quindi 3 RE per poi proseguire con la “SINGOLA” somma di altri 3 RE. Potrete quindi notare come la suddivisione regnante si possa avvalere di un riassunto temporale, ma anche frazionario, pari a 2\3 ed 1\3, la cui valenza chiarirò in seguito.
A questo punto, è intuibile che tale semplice sistema numerico, nasconda un’ulteriore anomalia. Partendo, infatti, dalla FINE della descrizione regnante, potrete constatare come i “numeri“ utilizzati, se posti in “ordine”, possono dare inizio ad un computo alla base di una sequenza nota a molti: quella di FIBONACCI.
Abbiamo infatti 1 RE, 1 RE, 2 RE, 3 RE, 5 Città, per un totale di 8 RE.
E’ semplice quindi, ottenere: 1-1-2-3-5-8 e vedere la legge tipicamente inserita all’interno dei processi Naturali e non solo, applicata per la prima volta al TEMPO.
Non solo, avendo l’accortezza di rapportare le “SOMME” temporali di ognuna delle 5 città, è possibile aggiungere, alle caratteristiche già descritte, quella che vuole ognuna delle “SOMME” in perfetto rapporto AUREO.
A questo punto vi chiederete che cosa vi sto descrivendo, ma soprattutto che cosa è la LISTA, se il TEMPO, millenni fa, veniva esposto con tali caratteristiche, ed io sono costretto a dirvi che, forse, la concezione del tempo di Todeschini, è l’unica ad inquadrare la Lista nel modo migliore.
Infatti, se il TEMPO fosse visto sostanzialmente come una forma ondulatoria molto simile al suono, potremmo dire che OTTO SUONI sono stati, nell’antichità, i CREATORI di 5 CITTA’, che, a questo punto, dovrebbero gettare la loro maschera ed apparire per quello che, da millenni, realmente sono e cioè: i 5 SOLIDI PLATONICI
Penso conosciate una scienza ingiustamente semiufficiale, come la Cimatica, poiché, in questo caso specifico, il tempo viene utilizzato alla stregua di un’armonia di suoni, utilizzata per creare un insieme geometrico, dalle caratteristiche auree ed in grado di rapportarsi, in modo frazionario, secondo la sequenza di FIBONACCI.
Dovremo quindi domandarci: il Tempo della Lista è solo “qualcosa” di impalpabile come siamo abituati a calcolare con i nostri orologi da polso, o “qualcosa“ di potenzialmente più sostanziale?
Dovremo farlo, soprattutto di fronte al computo totale in anni, posto al termine della Lista degli 8 RE, un computo che, come potete notare, nasce pregno di tutte le caratteristiche fin qui enunciate.
Sostanzialmente, potrei dirvi che millenni fa, qualcuno, codificò un ATTO CREATIVO CIMATICO di tipo TEMPORALE, in grado di palesarsi attraverso una geometria platonica dalle caratteristiche, sì soniche, ma soprattutto, (alla luce delle ultime scoperte quantistiche) energetico-vibrazionali.
Lo so, alla luce di tutto ciò, la scienza storcerà un po’ il naso, ma non potrà certo negare come e quanto impegno, negli ultimi decenni, ufficialmente, essa abbia profuso nella ricerca di quella famosa energia dello Z.P.E., diventata man mano: energia oscura, schiuma quantica, Campo di Higgs e non ultima Dark Matter.
E visto il suo immenso impegno nello sdoganare sotto altro nome l’ETERE, io spero che non sia completamente inutile un “aiutino” non ufficiale come il mio, attraverso il quale è possibile dedurre, come e quanto, il tempo sia responsabile di ciò che i nostri strumenti vedono, ma soprattutto di ciò che la nostra TECNICA ancora non vede.
Ed a proposito di ciò che non vede, è giunto il momento di passare ad una ”testimonianza“ conoscitiva millenaria, in grado di dirci, finalmente, che cosa sono quei fantomatici numeri “magici” di Ramanujan.
UNO ZODIACO DI PURA ENERGIA
Se oggi la nostra scienza si ritrovasse con i 241200 anni del computo mesopotamico, che ci farebbe?
Probabilmente “nulla”, vista la nostra tendenza a considerare il tempo: nulla, appunto. Eppure, 2000 anni fa, un sapere discutibile quanto volete, trasformò tale computo in esseri viventi, stelle e pianeti. Non ci credete?
Allora, nuovamente, dovrò catalizzare la vostra attenzione su un oggetto oggi custodito presso il museo del Louvre, comunemente chiamato: Zodiaco di Denderah ed appartenente al mondo egizio di 2000 anni fa.
Esso rappresenta la giusta evoluzione della Lista Sumera dei Re e la cerniera chiarificatrice, di una ”scienza”, un tempo in grado di vedere nel ”tempo”, delle caratteristiche forse, a noi oggi, non ancora chiare.
Brevemente: lo Zodiaco in questione ha, all’esterno 12 ESSERI, i quali, con le loro 24 braccia, circondano, sorreggendola, una visione cosmologica costituita da 72 corpi celesti, disposti in 5 zone, o cieli. Anche qui, come sopra, il vero messaggio di tale conoscenza astronomica, mostra alcune singolarità utili per finalizzare la mia TEORIA. Penso, infatti, abbiate già notato che il COMPUTO TOTALE SUMERO, ora, appare sintetizzato in modo ANTROPOMORFICO.
Osservate il computo della Lista privato dagli ZERO (2412): esso si è nuovamente trasformato, evolvendosi, aggiungendo alle sue precedenti capacità delle caratteristiche, direi, viventi, riassunte dalle 24 braccia consequenziali ai 12 Esseri, facendo presumere che, fra le sue possibilità camaleontiche, vi siano anche quelle genetiche. Non solo, il TEMPO a Denderah, si suddivide attraverso gli ESSERI in: 2\3 maschili ed 1\3 femminile, facendo intuire quali sono le vere necessità frazionarie del tempo mesopotamico.
Ora, il momento più importante del mio contributo è giunto, poiché, esattamente in quelle 24 Braccia egizie, è nascosto il vero SIGNIFICATO della TRINA NUMERICA del Ramanujan. Esse infatti sono l’ultimo tributo temporale, INVISIBILE (per ora) alla NOSTRA SCIENZA, comunque capace di ripercuotersi nella cosmologia egizia, attraverso 72 stelle e pianeti, questa volta VISIBILI alla nostra tecnica.
Sarebbe più giusto dire che il tempo in questione, dimensionalmente strutturato in modo numerico, detta, attraverso le 24 braccia egizie (888) le caratteristiche creative di un tipo di energia sonica, la quale si palesa sotto forma di corpi celesti.
Sostanzialmente, gli Egizi stanno “dicendo” che un atto creativo, partito solo temporalmente in Mesopotamia, grazie alla compartecipazione di OTTO DIMENSIONI è ora giunto nella realtà, sotto forma di materia, o LUCE, nel caso delle Stelle. Quella stessa Luce che decenni fa diede inizio, per la scienza, alla necessità di una Teoria del Tutto come quella delle Stringhe, nella quale, giustamente, Ramanujan faceva cenno ad OTTO DIMENSIONI, sintetizzabili attraverso le 24.
Sarà, quindi doveroso presupporre che, nonostante l’intransigenza del sapere UFFICIALE, esso tutt’oggi senza saperlo, calpesta le orme di un sapere non UFFICIALE, presente sulla TERRA da sempre, in grado comunque, di essere trasmesso attraverso meccanismi non proprio canonici, ma non per questo disprezzabili.
LE TRE OTTAVE
Conscio di come l’estrema sintesi dei miei studi, possa mettere a dura prova chiunque, vorrei ora scusarmi anticipatamente, ponendo comunque l’accento su un FATTO incontrovertibile e cioè che l’Umanità, da SEMPRE, come ho constatato attraverso i miei studi, ed a tutte le latitudini, conscia o no, ha utilizzato le “capacità” temporali sopra descritte, in tutti i campi del suo scibile, compreso quello artistico, spirituale, costruttivo e sciamanico.
Quindi, vorrei che gli unici esempi da me utilizzati per descrivere le suddette facoltà temporali, (per ovvie ragioni di “ spazio e tempo”) fossero visti come la pallida testimonianza di una lunghissima serie di esempi che ho esaminato in altri contesti.
Inoltre, vorrei ingiustamente arrogarmi il vanto di suggerire al mondo della Fisica, la giusta simmetria dimensionale nella quale inserire la Teoria delle Stringhe, la quale non sarà fatta di 11 Dimensioni, bensì di Nove, poiché le OTTO DIMENSIONI temporali della Lista, convergono tutte verso una NONA, ….. centrale, ……la Nostra.
Solo così, gli esperti raggiungeranno quell’equilibrio dimensionale che, ormai da alcuni decenni, cercano.
Ed infine, se la Scienza vorrà vedere come veniva scolpita nella pietra, settecento anni fa, una STRINGA BOSONICA, credo sia il caso raggiunga il Labirinto di una basilica, quella di Collemaggio, che pochi anni fa mi insegnò, attraverso il suo Rosone Centrale, ad intuire come il tempo, oh scusate: DIO, ”CREA“.
QUI, TRE OTTO ASPETTANO TUTTI: SONO LE MIE TRE OTTAVE
Michele Proclamato
Fonte e approfondimenti:
http://www.altrogiornale.org/news.php?extend.4961
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