"Ho disposto verifiche su tutto il territorio nazionale - ha annunciato - per stroncare eventuali illeciti e tutelare gatti ed altri animali da ogni possibile
abuso" a fronte di "un'ipotesi agghiacciante e un reato eticamente inaccettabile". L'ipotesi, sostenuta dall'Aidaa, è infatti quella di un canale di commercio, allevamento o rapimento di gatti al fine di alimentare un traffico illegale di sangue destinato a strutture veterinarie dislocate su tutto il territorio nazionale. "Ci troviamo di fronte ad una gravissima ipotesi di reato, si tratterebbe - ha rilevato Martini in una nota - di una tratta comparabile alla vivisezione; ho pertanto immediatamente disposto una verifica con i Nas". Martini ha inoltre ricordato che nel 2007 la Conferenza Stato Regioni ha deliberato un accordo concernente le Linee guida relative all'esercizio delle attività sanitarie riguardanti la medicina trasfusionale in campo veterinario. In particolare, ha sottolineato il sottosegretario, "si prevede l'obbligatorietà della piena sicurezza e tracciabilità di tutte le sacche di sangue utilizzate nelle trasfusioni per animali". A questo scopo, presso ogni struttura medico veterinaria autorizzata deve essere predisposto un sistema di registrazione e di archiviazione dei dati che consenta di ricostruire il percorso di ogni unità di sangue, dal momento del prelievo fino alla sua destinazione finale. Inoltre, i dati del donatore devono essere registrati e aggiornati in uno schedario donatori ed è prevista una costante vigilanza da parte dei servizi veterinari territoriali. Le indagini del ministero e dei carabinieri per la tutela della Salute "verificheranno - ha concluso Martini - la puntuale applicazione dei requisiti previsti dalla normativa, al fine di stroncare eventuali illeciti e tutelare i gatti ed altri animali da ogni abuso".
Fonte: Ansa
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