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Caffè più caro per l'africano, la barista
cinese: è quello che vogliono i clienti
Discriminazione in un bar di cinesi in provincia di Pordenone
PORDENONE (8 aprile) - «Sei nero, il caffè lo paghi un euro». Sarebbero state queste le parole del gestore cinese di un bar di Spilimbergo (Pordenone) a un cliente di colore. Vittima di dell'episodio di razzismo un extracomunitario africano che, dopo l'amaro caffè, è corso dai carabinieri per riferire l'accaduto.
L'uomo, originario del Burkina Faso, ha raccontato di essere stato vittima nei giorni scorsi di atteggiamenti discriminatori da parte del gestore cinese del bar che gli avrebbe chiesto un euro per un caffé al posto dei 90 centesimi praticati agli altri clienti. L'aumento del costo della tazzina sarebbe stato motivato per il colore della sua pelle.
Non solo: l'africano avrebbe dovuto ritenersi fortunato solo perché gli era stato consentito di entrare nel bar. Sull'episodio sono in corso indagini da parte dei militari dell'Arma di Spilimbergo che hanno confermato la versione dell'africano, il quale, tuttavia, non ha ancora sporto denuncia.
«Ho fatto ciò chei miei clienti italiani mi chiedono: fare pagare di più a coloro che disturbano»: è la giustificazione che Xia Peipei, 20 anni, cinese da cinque anni in Italia, ha dato per l'aumento del prezzo di una tazza di caffé a un immigrato. «Sono dispiaciuta - ha precisato - perché anch'io sono straniera e sono in Italia per lavorare. Anche quando ero a Padova i miei titolari mi dicevano di maggiorare il prezzo delle consumazioni nei confronti di avventori indesiderati, così - ha affermato - da scoraggiarne il ritorno».
«Domenica scorsa - ha quindi raccontato - questo ragazzo si è comportato in maniera maleducata e ha insultato la mia dipendente, quando ha visto i 10 centesimi in più. A quel punto c'è stato un diverbio, ma non a sfondo razzista. Non abbiamo nulla contro i cittadini africani ma cerchiamo di assecondare le richieste di tranquillità dei nostri clienti italiani - ha quindi precisato - che sono la quasi totalità».
Esprimendo «imbarazzo» per la situazione, Xia Peipei ha però ribadito che «senza gli italiani il mio bar chiude, sono stati loro a invitarmi a non essere indulgente con qualche facinoroso e con quei pochissimi che vengono qui - ha concluso - senza curare come dovrebbero la loro igiene personale».
http://www.ilmessaggero.it/articolo.php?id=97414&sez=HOME_INITALIA
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