ISLANDA:VULCANO;DIRETTORE INGV CATANIA,SEGNALI ANCHE DA ETNA
(ANSA) - ROMA, 15 APR - ''Anche l'Etna sta dando segni di agitazione in questo momento, lo ha fatto proprio pochi giorni fa''. E' il primo commento del professor Domenico Patane', direttore della sezione di Catania dell' Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (Ingv), riferito all'eruzione del vulcano islandese Eyjafallajokull, in corso da ieri, e che sta provocando da stamane la chiusura di gran parte degli spazi aerei del Nord Europa. ''L'Islanda e' un'isola vulcanica - ricorda Patane' - che si erge dalla dorsale oceanica Atlantica e tutti i fondali sottomarini sono tappezzati di vulcani. In particolare questo e' un vulcano la cui ultima eruzione risale a circa 200 anni fa. Vicino ce n'e' un altro, che recentemente ha dato segnali di attivita', il Katla. Alcuni ricercatori islandesi ritengono che ci potrebbero essere ripercussioni anche su questo secondo vulcano, la cui ultima eruzione risale al 1981, e che stavolta potrebbe anche essere piu' intensa. Questa attivita' e' legata alla copertura di ghiaccio che innesca delle esplosioni freatiche con produzione notevole di nubi vulcaniche''. Il paese, sottolinea il direttore della sezione di Catania dell'Ingv, proprio a causa della sua configurazione geologica, non e' nuovo a questi fenomeni:''La piu' grande eruzione mai verificata in Islanda e' quella del vulcano Laki, nel 1783; una nube di cenere copri' quasi tutto l'emisfero settentrionale. quella che doveva essere una stagione estiva fu completamente annullata da un inverno freddo con carestie in tutta Europa e anche in Nordamerica''. C'e' un eventuale legame con tutti i gravi terremoti verificatisi nel mondo negli ultimi mesi, l'ultimo ieri in Cina? ''Sicuramente questo e' un periodo un po' particolare, nel quale la nostra Terra sta mostrando un'agitazione non indifferente - prosegue Patane' -. Non ci stupisce che l'attivita' vulcanica possa essere in relazione anche con attivita' di grandi terremoti''. Il professore conclude ricordando le difficolta' create al traffico aereo dall'attivita' vulcanica:''In Cile, ad esempio, a partire dagli anni Ottanta gli aerei hanno avuto dei problemi attraversando reti vulcaniche. Nel 1989, invece, durante l'eruzione del vulcano Redoubt, in Alaska, un aereo attraverso' la rete vulcanica, gli si spensero i motori e scese velocemente da 25.000 a 12.000 piedi, riuscendo poi a riavviare i motori stessi''.(ANSA). PR
15/04/2010 13:13
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