A Brembate, nel bergamasco
Senza lavoro da due mesi, si dà fuoco.
Poche ore dopo muore in ospedale. Molti gli articoli che riportano la vicenda dell'operaio suicida. Nella maggior parte non viene riportato nemmeno il nome della vittima. Forse questo significa che la vicenda è più grande di quella che interessa una sola famiglia, oppure che si sta già cercando di dimenticare. In rete fioriscono le richieste per mantenere viva l'attenzione su questo caso drammatico.
Il 35enne era dipendente di una ditta di Zingonia, fallita un paio di mesi fa. Una donna ha tentato di salvarlo
BERGAMO - È morto domenica mattina al Centro grandi ustionati di Verona, dov'era ricoverato in fin di vita, un operaio bergamasco di 35 anni che sabato mattina a Brembate (Bergamo) ha cercato di togliersi la vita cospargendosi di benzina e dandosi fuoco. Le sue condizioni erano disperate; l'uomo aveva riportato gravi ustioni su oltre il 95% del corpo. Solo l'intervento di una donna, che ha utilizzato un piccolo estintore per spegnere le fiamme, e il tentativo di rianimazione dei soccorritori, erano riusciti a strappare alla morte l'operaio, che però è morto dopo neppure 24 ore di ricovero.
DITTA FALLITA - A spingere l'uomo a compiere il drammatico gesto sarebbe stata la depressione causata dalla perdita del lavoro.
L'operaio era impiegato in una ditta di Zingonia (Bergamo) fallita un paio di mesi fa, costringendolo a casa. Sabato intorno alle 10 il 35enne - che viveva a Bergamo insieme alla moglie - ha raggiunto in auto la zona industriale di Brembate, è sceso e si è rovesciato addosso una tanica di benzina dandosi fuoco. L'intervento di alcuni passanti, tra cui la donna con l'estintore, aveva permesso all'uomo di sopravvivere, ma soltanto per poche ore.
http://www.spoletocity.com/index.php/societa/cronaca/4336-la-mancanza-di-lavoro-causa-un-suicidio
Tristezza… solo tristezza… lavoro… lavoro soltanto lavoro…
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