L'adolescenza rubata in strada a Milano
Una ventenne denuncia il mercato delle ragazze in Piazza Aspromonte: «Bisogna fermare questo scempio»
(foto d'archivio) |
Sono più piccole della sottoscritta, non si preparano per andare a dormire e non hanno nemmeno passato la serata con i loro coetanei. Restano lì, a ondeggiare sul ciglio della strada aspettando che qualcuno si fermi e le accompagni in una stanza senza peluches, senza libri, senza musica e nemmeno amore. Mi sono chiesta in questi giorni come sia possibile che nessun altro occhio oltre al mio si sia fermato sui loro visi da bambine, sui loro jeans stretti, come sia possibile che nessuno abbia udito le loro risate silenziose e nessuno abbia denunciato questo scempio. Quando le guardo per quel breve attimo, mi vengono in mente i miei quattordici anni, e mi ricordo di quanto era bello la sera, prima di andare a dormire, sapere che la mamma sarebbe venuta a salutarti e a darti il bacio della buona notte, e che se ne avevi voglia, prima di addormentarti potevi leggere un libro o ascoltare la musica oppure chiamare un'amica e farti qualche risata con lei. E poi, giunta la stanchezza, potevi accovacciarti nel tuo letto con il tuo profumo, e sognare quel ragazzo, il tuo amore, un amore dolce, senza lividi, senza barba, senza moglie né figli. Ora mi appello a voi, voi che avete avuto la possibilità come me di vivere la vostra adolescenza cullati da ingenui pensieri e dalle coccole dei vostri genitori, mi appello a voi che avete la fortuna di avere delle figlie e che vi preoccupate che non facciano tardi la sera e siano riaccompagnate a casa da persone fidate; a voi che chiedete amore per strada a ragazze dell'età di vostra figlia o di vostra nipote, a voi che avete messo una legge apposta per eliminare questo orrore e che dormite sonni tranquilli quando queste giovani sono in giro a «lavorare». Mi appello a tutti voi e vi chiedo di proteggerle e di ridare loro una vita degna, almeno dei 20 anni degni, perché i quindici non tornano indietro più.
Cecilia Laudiso
12 giugno 2010
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