Pechino, 19-07-2010
Dal Golfo del Messico al porto di Dalian: è lotta contro il tempo in Cina per arginare la chiazza di petrolio di 50 chilometri quadrati riversatosi in mare dopo l'esplosione di due condutture nel porto nordorientale del Paese.
Il colosso petrolifero PetroChina, che controlla le due più grandi raffinerie a Dalian, ha messo a punto un piano d'emergenza. "Il porto è stato chiuso subito dopo l'esplosione", ha spiegato l'amministratore delegato della società petrolifera, "abbiamo attivato un piano d'emergenza di una settimana, ma speriamo che la marea nera possa essere ripulita al più presto possibile".
L'incidente - ha sottolineato la società - non ha causato alcun danno diretto ai principali impianti petroliferi ed è limitato alle strutture collaterali. "Sono ancora da valutare l'entità dei danni e le perdite di petrolio provocate dall'incidente", ha aggiunto la società. Centinaia di vigili del fuoco hanno lottato per oltre 15 ore per spegnere l'incendio scoppiato nella notte di venerdì, dopo l'esplosione di una conduttura per il trasporto del greggio da una nave a un serbatoio di stoccaggio. Nell'incidente, che non ha causato vittime, è esploso anche un secondo oleodotto.
La televisione di Stato ha fatto sapere che il petrolio ha contaminato le acque al largo della provincia di Liaoning e i soccorritori stanno utilizzando apparecchiature di filtraggio e disperdenti per ripulire il porto e le zone circostanti. Non sono ancora chiare le cause dell'incidente, avvenuto mentre una nave petrolifera battente bandiera liberiana stava scaricando il greggio nell'impianto di stoccaggio.
fonte: www.rainews24.rai.it
Nessun commento:
Posta un commento