Tokyo. Dopo il terremoto che ha colpito il Giappone, l’allerta tsunami è stata emessa praticamente per tutte le coste dell’oceano Pacifico - comprese quelle dell’Australia e dell’America del Sud - tranne che per quelle di Stati Uniti e Canada.
I paesi in cui è in vigore un’allerta sono Russia, Taiwan, Filippine, Indonesia, Papua Nuova Guinea, Australia, Nuova Zelanda, Figi, Messico, Guatemala, El Salvador, Costa Rica, Nicaragua, Panama, Honduras, Cile, Ecuador, Colombia e Perù.
Secondo il Comitato internazionale della Croce Rossa (Cicr), con sede a Ginevra, la preoccupazione è grande, visto che sono attese onde più alte di alcune isole. Diverso parere arriva dalla Russia, che non prevede conseguenze gravi, ma per precauzione ha evacuato comunque tutti i cittadini delle zone a rischio, in particolare quelli delle isole Curili meridionali, rivendicate da Tokyo. Le navi all’ancora sono salpate per l’alto mare.
da YouTube, un’onda di piena che travolge tutto
«In base ai dati ottenuti dai nostri specialisti, al momento non sono state previste conseguenze devastanti per le isole Curili russe», ha detto Vladislav Bolov, capo del centro Anti-disastri del ministero della Protezione civile; lo stesso centro ritiene che l’altezza massima delle onde non supererà i 2,5 metri. Le basi militari dell’area non corrono rischi perché localizzate a 25 metri sul mare e a 4 chilometri dalla costa.
da YouTube, auto travolte dalle ondate
http://www.ilsecoloxix.it/p/mondo/2011/03/11/AOSYl2D-tsunami_allerta_pacifico.shtml
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