Gli scienziati: il terremoto in Giappone era "nell'aria" giorni prima
L'atmosfera sopra l'epicentro del terremoto del 11 marzo in Giappone, ha subito cambiamenti insoliti nei giorni precedenti al disastro, secondo i dati preliminari. La ricerca non è ancora stata pubblicata in nessuna rivista accademica o di revisione da parte di altri scienziati, ma questa notizia potrebbe offrire una possibilità intrigante per la previsione dei terremoti - anche se è ancora lontano il giorno in cui gli scienziati potrebbero essere in grado di prevedere i terremoti, ha detto il ricercatore Dimitar Ouzounov, un professore di scienze della terra alla Chapman University in California.
Guardare il cielo nella speranza di predire un terremoto non è un'idea nuova. La teoria, che nei circoli scientifici si chiama "Lithosphere-Atmosphere-Ionosphere Coupling mechanism" e dice quanto segue: appena prima di un terremoto, dal terreno fuoriesce una quantità considerevole di gas inodore e incolore, in particolare Radon. Una volta raggiunta la ionosfera nell’alta atmosfera, il gas radon priva le molecole d’aria dei loro elettroni, separandoli in particelle di carica negativa (gli elettroni liberi) e di carica positiva. Queste particelle cariche, chiamate ioni, attirano acqua condensata in un processo che sprigiona calore. E gli scienziati a questo punto sono in grado di rilevare il calore sotto forma di radiazione infrarossa.
Nell'elaborazione dei dati satellitari, Ouzounov e i suoi colleghi hanno osservato che l'atmosfera nei giorni precedenti il terremoto giapponese stava cambiando. Hanno scoperto che la concentrazione di elettroni, così come la radiazione infrarossa era in aumento nei giorni prima del terremoto. L' 8 marzo, tre giorni prima del terremoto, è stato il giorno più anomalo, Ouzounov ha detto a LiveScience.
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