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In attesa delle elezioni di domenica 17 giugno in Grecia, l'Unione europea sta cercando un sistema per limitare il rischio della fuga di capitali.
Mentre a Bruxelles tengono banco soprattutto la questione degli aiuti alla Spagna e i timori per un possibile contagio dell'Italia, funzionari Ue hanno discusso della possibilità di limitare l'entità dei prelievi dagli sportelli automatici, di applicare controlli alle frontiere e di introdurre controlli sui capitali nella zona dell'euro nel caso di un'eventuale uscita del Paese dalla moneta unica.
PRONTI AL PEGGIO. Nessuna decisione è stata presa ma, secondo quanto riporta l'agenzia Reuters, queste idee fanno parte di una serie di piani di emergenza per far fronte a un simile scenario.
Si tratta quindi di preparasi per un'eventualità, hanno inoltre sottolineato i funzionari alla Reuters, i quali non si aspettano che Atene abbandoni l'euro.
La discussione è nata da una maggiore incertezza politica in Grecia in vista del secondo appuntamento alle urne il 17 giugno dopo il nulla di fatto del 6 maggio.
DIVERSE CONFERENCE CALL. I piani di emergenza sono stati discussi nel corso di varie conference call nelle ultime sei settimane in seguito ai timori, sempre maggiori, che la Coalizione delle Sinistre Syriza possa vincere le elezioni.
Questo risultato, infatti, potrebbe aumentare il rischio che la Grecia faccia marcia indietro rispetto agli impegni presi con la Ue e quindi si avvicini di più a un eventuale abbandono dell'euro.
I funzionari, ovvero i membri del Gruppo di Lavoro dell'Eurogruppo, formato dai vice ministri delle Finanze, hanno anche discusso della possibilità di sospendere l'accordo di Schengen.
«NON SONO DISCUSSIONI POLITICHE». «Si stanno mettendo a punto piani di emergenza per uno scenario che prevede l'uscita della Grecia» dall'euro, ha detto una fonte che ha partecipato alle conference call.
«Sono stati presi in considerazione e analizzati limiti ai prelievi dagli sportelli automatici e limiti ai movimenti di capitale», ha aggiunto.
«Queste non sono discussioni politiche, queste sono discussioni tra esperti finanziari che devono essere pronti a qualsiasi eventualità», ha sottolineato un'altra fonte.
Un portavoce della Banca centrale greca ha detto che l'istituto «non è a conoscenza di alcun piano di questo tipo».
Martedì, 12 Giugno 2012
http://www.lettera43.it/economia/macro/ue-pericolo-fuga-di-capitali-da-atene_4367554187.htm
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