Un urlo dalle tenebre – (Sesta Parte) – La setta del Rosario
Posted by Gianni Leone Caporedattore on Aug 22nd, 2009 and filed under Un urlo dall tenebre, reportage sulle sette.
Il 28 maggio 1988, la polizia scopre a San Pietro d’Amante, in provincia di Cosenza una masseria trasformata in convento. All’inizio gli investigatori pensarono ad una setta di fanatici…
Antonio Naccarato, negli anni Settanta, fonda il GRUPPO DEL ROSARIO, dopo la sua morte, avvenuta nel 1983 il suo posto viene preso dalla nipote LIDIA, che spinge gli adepti di questa setta, a praticare riti propiziatori e preghiere deliranti ed allucinate, che hanno come fine ultimo la resurrezione del fondatore della setta.
A San Pietro d’Amante tutti sapevano, ma facevano finta di non sapere, un po’ per paura e un po’ per perché in fondo “quelli non fanno male a nessuno, sono solo dei pazzi che si riuniscono…”, così disse un abitante del luogo intervistato.
Le cose però precipitarono ed il caso si fece scottante, quando un uomo di presentò all’ospedale di Cosenza, per farsi medicare alcune ferite, una delle quali dovuta ad un colpo di pistola di striscio.
L’uomo, dapprima raccontò alla polizia di essersi ferito mentre cerava di sventare un tentativo di rapina, in seguito raccontò della comunità del Gruppo del Rosario.
Raccolte le rivelazioni dell’uomo, la polizia irrompe nella masseria. Al suo interno trova 35 persone, tra le quali la santona Lidia, riunite intorno ad un tavolo, coperto da una tovaglia bianca sulla quale spiccavano un quadro della Madonna ed una foto di Antonio Naccarato. Gli adepti erano sudati, scalzi ed in evidente stato di allucinazione. Si tenevano per mano, recitando strane preghiere.
Nella perquisizione della masseria gli agenti scoprirono, in uno stanzino il cadavere di un uomo, mentre in altre stanze della costruzione, trovarono un vero e proprio arsenale, composto da pistole, fucili, migliaia di cartucce e quasi un miliardo di lire tra assegni, contanti e depositi bancari.
Dell’omicidio dell’uomo, si autoaccusò un membro della setta. Il mistero però non è stato mai chiarito.
La setta dovrebbe essersi trasferita a Torino, dove i suoi adepti sono oltre mille, ma il dato non è preciso.
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