
Se il film Guerre Stellari ha posto una pietra miliare per quanto riguarda la cinematografia fantascientifica, ed ha fatto sognare milioni di persone sulla possibilità di ingaggiare duelli a colpi di caccia imperiali e Millennium Falcon nello spazio profondo, la fantasia potrebbe a breve trasformarsi in tragica realtà.
Gli Stati Uniti infatti sospettano che India e Cina stiano iniziando a sviluppare armamenti in grado di colpire satelliti militari e dedicati alle telecomunicazioni attualmente in orbita attorno alla Terra.
Fino ad ora si era sempre ritenuto che due sole super-potenze militari, Stati Uniti e Russia, fossero in grado di realizzare tecnologie in grado di colpire gli apparati satellitari.
I satelliti militari infatti operano non solo come supporto alle truppe di terra o d'aria, ma effettuano anche operazioni di spionaggio e di raccolta di informazioni preziose, sia di natura tattico/strategica che meteorologica. Conoscere il nemico ed il luogo dello scontro consente di ottenere la superiorità militare.
Senza contare poi che le telecomunicazioni del terzo millennio sono estremamente dipendenti dalla tecnologia dei satelliti: telefonini, GPS, navigatori, modem, c'è una sfilza innumerevole di apparati elettronici che sfruttano i satelliti per restare connessi a reti più o meno globali.
Le superpotenze sono divenute, fin dagli anni '70, estremamente dipendenti dalle informazioni raccolte dai satelliti in orbita. E' grazie ad i satelliti che si possono ottenere informazioni preziosissime sullo spostamento di truppe, missili, addirittura su singole unità o soldati durante missioni di ricognizione. Aiutano a tracciare profili, a seguire spostamenti, a raccogliere dati sullo sviluppo militare ed industriale.
E' davvero difficile immaginare una super-potenza non fornita di una nutrita nuvola di satelliti che gli possa consentire di tenere d'occhio la situazione in maniera globale.
Ed è per questo motivo che sono nati i sistemi anti-satellite. Accecare un satellite equivale a togliere un prezioso punto d'osservazione. Saperne la precisa traiettoria nello spazio consente di concentrare movimenti su territori scoperti nelle ore in cui non si possa essere colti dalle telecamere ad alta risoluzione satellitari, nascondendo i propri movimenti ai "grandi spioni".
I sistemi anti-satellite vanno da missili terra-spazio a missili aria-spazio, fino a giungere agli "intercettatori orbitali", che possono essere semplicemente vecchi satelliti ormai inoperativi che vengono lanciati contro un satellite ostile allo scopo di danneggiarlo o distruggerlo, o armi cinetiche. Ci sono poi impulsi elettromagnetici (EMP), raggi laser o raggi-X generati da "piccole" esplosioni nucleari; c'è insomma un arsenale completo per chi avesse intenzione di rendere innocuo un satellite spia.
Se U.S.A. e Russia hanno ormai una nutrita schiera di armi anti-satellite, come i missili High Virgo e Bold Orion, o impulsi elettromagnetici come quello generato dal test Starfish Prime, sembra che ora anche Cina e India si stiano dando da fare per partecipare alle future guerre spaziali. Non è "se" ci saranno questi scontri nello spazio, è questione di "quando".
La Cina sembra quella più interessata alla questione: nel 2007, è stato testato il primo sistema anti-satellite cinese, abbattendo un satellite meteorologico (FY-1C) in orbita polare ad un'altezza di 865 km sfruttando un'arma cinetica, un proiettile (quasi sicuramente lo stadio di un razzo) lanciato alla velocità di 8 km/secondo nella direzione opposta al moto del satellite bersaglio.
Con questo test, la Cina si è aggiudicata il titolo di secondo Paese al mondo a testare nello spazio (e senza troppi problemi nel nasconderlo) un sistema anti-satellite.
La Cina inoltre ha in programma di lanciare in orbita almeno un paio di Stazioni Spaziali, per nulla internazionali. Anzi, saranno addirittura militarizzate, stando a quanto dichiarato nella presenzazione dei futuri moduli operativi di queste stazioni. Il programma è infatti gestito dal Dipartimento Generale degli Armamenti, parte dell' Armata di Liberazione Popolare (l'esercito cinese).
Come se non bastasse il governo di Pechino, sembra che anche l'India, seppur non a breve termine, abbia intenzione di sviluppare le sue armi anti-satellite. Seguendo il modello russo, vorrebbero lanciare una serie di armi orbitanti su una piattaforma militare, in grado di abbattere satelliti ostili con tecnologie che non sono ancora state specificate (e probabilmente non lo saranno per un pò di tempo). Si sa che hanno l'abilità di costruire missili a lungo raggio e di utilizzare armi cinetiche, ma nulla si conosce sull'effettivo stadio di avanzamento nella ricerca su armi laser ed EMP.
Quello che più spaventa è il fatto che, al giorno d'oggi, qualunque nazione sia in grado di produrre un missile balistico sia potenzialmente in grado di sviluppare un'arma anti-satellite. Iran e Nord Corea per primi. Se la Nord Corea fatica a far funzionare i suoi, l' Iran potrebbe avere le carte in regola per sviluppare armi cinetiche o missili terra-spazio o aria-spazio sulla falsa riga dei progetti americani.
The Historic Beginnings Of The Space Arms Race
Threats to United States Space Capabilities
A Warm, Fuzzy Satellite Interceptor
The 8 Ways To Blow Up a Satellite
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