Computer veloci come la luce
Ancora pochi anni e avremo computer velocissimi, letteralmente quanto la luce.
Ne sono convinti i ricercatori del Massachussets Institute of Technology, che hanno realizzato il primo laser costruito a base di germanio in grado di produrre onde luminose adatte al trasporto di informazioni a temperatura ambiente.
Un passo decisivo per sostituire le connessioni elettriche tradizionali attraverso cui passano i dati nei microchip con fasci in grado di trasmettere molti più dati e molto più velocemente. La rincorsa alla prossima generazione di processori, in grado di sostituire quelli al silicio che ormai sono molto vicini alla massima capacità possibile, vede in campo ricercatori pubblici e privati in tutto il mondo.
Fra i sistemi ipotizzati per la trasmissione delle informazioni ci sono nanoparticelle, molecole organiche capaci di assumere particolari disposizioni nello spazio, e appunto i laser, che permettono di `sparare´ le informazioni attraverso i chip ad altissima velocità. I test effettuati fino a questo momento però utilizzano laser a base di arseniuro di gallio, un elemento molto costoso che non può essere inserito nei chip al silicio durante la loro realizzazione ma deve essere aggiunto successivamente, con grande dispendio economico e dal punto di vista dell’efficacia.
La soluzione al problema potrebbe venire proprio dalla scoperta del Mit, descritta nella rivista Optic Letters. I ricercatori sono riusciti a realizzare un laser integrato nel silicio che funziona con idruri di germanio e a temperatura ambiente, usando due `trucchi´: il germanio è stato `dopato´ con atomi di fosforo, ed è stato `stirato´ una volta inserito nel microchip.
«Il matrimonio tra germanio e circuiti ottici ad alta velocità è ottimo - afferma Tremont Miao, che ha partecipato alla ricerca - questa scoperta potrebbe portare in pochi anni a computer realizzati con questa metodologia, che è ancora più interessante se si pensa che secondo le teorie precedenti un laser a germanio non avrebbe dovuto neanche funzionare».
Intanto nel resto del mondo continua la gara per la prossima generazione di pc. Un punto a favore dell’Italia è stato segnato ad esempio qualche tempo fa da un team di ricercatori del Cnr, dell’Infn e dell’università di Genova, che hanno scoperto le leggi che governano il moto degli `anyoni´, delle quasi-particelle considerate molto promettenti per i computer quantici del futuro.
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