In America, più precisamente a Providence città nello stato di Road Island, nella clinica per anziani “Steere House” dal 2005 c’è un ospite molto particolare. Si chiama Oscar ed è un bellissimo micio. Oscar non è un comune gatto. Oscar è in grado di prevedere quali sono i pazienti che stanno per morire e di dare loro un conforto nelle ultime ore di vita. In questi giorni i casi sono diventati 50. Nel 2007 erano 25.
Il Dott. David Dosa, geriatra della clinica, ha provato a darsi e a darci una risposta in un libro che esce a giorni in America “Making Rounds With Oscar: The Extraordinary Gift of an Ordinary Cat”. Intanto Oscar si gode una inconsapevole fama.
di CLAUDIA MIGLIORE
La storia è incredibile e potrebbe essere un soggetto perfetto per un film di fantascienza sugli animali. Gli ingredienti ci sono tutti. La città americana il cui nome è tutto un programma, Providence, e un gatto con una eccezionale capacità di rilevare il momento in cui i pazienti di una piccola casa di cura stanno per morire.
Oscar però è reale. E’ uno splendido micione bianco, grigio e marrone, un po’ sovrappeso, che vive nella clinica Steer House dal 2005. E sono reali anche le testimonianze di infermieri e dottori che in questi anni hanno seguito e osservato Oscar nelle sue passeggiate in giro per la clinica. Inzialmente devono aver pensato ad una coincidenza. Poi la frequenza degli avvenimenti li ha insospettiti. Nel 2007 i casi erano già 25. Oggi i pazienti vegliati da Oscar poco prima di morire sono diventati 50 e non si può più parlare di coincidenze. C’è chi pensa che il gatto porti sfortuna e chi ritiene sia invece una sorta di veggente. Il Dott. Dosa geriatra della clinica e scienziato quando ha capito che Oscar non era un gatto come gli altri ha cominciato a studiarlo. I risultati della sua ricerca sono stati pubblicati, dopo un saggio scientifico uscito nel 2007, in un libro “Making Rounds With Oscar: The Extraordinary Gift of an Ordinary Cat – Girando con Oscar. Lo straordinario dono di un gatto ordinario”.
Le passeggiate di Oscar
Oscar è un gatto schivo. Non ama la confusione né particolarmente la compagnia. Vive nella clinica dal 2005 adottato nella convinzione che gli animali possano alleviare il dolore e distrarre i pazienti. Oscar passa la sua giornata passeggiando da una stanza all’altra senza fermarsi mai molto tempo né dando confidenza a pazienti ed ospiti. Sarà per questo che gli infermieri hanno notato, dopo un anno che Oscar era li, un comportamento anomalo.
Oscar si fermava a lungo solo nelle stanze di alcuni pazienti. Quelli che dopo poche ore passavano a miglior vita. Se qualcuno provava a tenere Oscar lontano dalla stanza di un paziente dove voleva entrare il micio graffiava la porta insistentemente nel tentativo di aprirla. Quando gli infermieri hanno provato a decidere per lui, mettendolo sul letto di un paziente che pensavano fosse vicino alla morte, Oscar è sceso, è entrato in un’altra stanza e si è seduto accanto ad un altro paziente morto la sera stessa. Nella casa di cura ci sono altri cinque gatti ma nessuno ha le capacità di Oscar che ormai dopo 50 casi è diventato un vero e proprio indicatore. I medici quando Oscar entra in una stanza e si ferma più del dovuto sanno che è il momento di avvisare i familiari.
E’ come se fosse una veglia. Quella che farebbe un familiare, una moglie, un marito, un figlio. Oscar resta lì, sul letto, dandosi giusto il tempo per mangiare qualche crocchetta e tornare al suo posto. Il dott. Dosa negli anni ha analizzato tutti i comportamenti del gatto ma non è riuscito a darsi una spiegazione scientifica solida. Solo ipotesi e teorie. Forse il gatto, come accade anche per molti cani, sente cose che noi uomini non riusciamo a sentire. Nel suo olfatto potrebbe essere nascosto il segreto della sua veggenza. E’ possibile che Oscar annusando individui i chetoni sprigionati dalla morte delle cellule.
La cosa più incredibile di questa storia è che mai nessuno, in nessun momento, ha pensato che Oscar potesse “portare male”, esattamente come accade per il tradizionale “gatto nero”. Molti familiari dei pazienti invece sono stati confortati dalla sua presenza e talvolta lo hanno ricordato nei necrologi affissi per strada o pubblicati sui giornali.
Oggi Oscar ha un profilo su facebook (Oscarthecat), quasi mille fans e non sa di essere così famoso. In fondo Oscar di mestiere fa solo il gatto09 febbraio 2010
Gialli.it
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