E’ in edicola dal 1° aprile Max con un dossier piuttosto sconvolgente: “Porca vacca” dedicato agli allevamenti intensivi e ai mattatoi.
Interessante la scelta di una rivista patinata come Max, famosa più per i suoi nudi d’autore che per i manzi squartati, di mostrare l’altra faccia della carne. A raccontare il viaggio durato tre anni nei mattatoi è Jonathan Safran Foer autore di “Se niente importa (Guanda)” e che ha intervistato esperti, allevatori e visto come sono trattati gli animali. Spiega Jonathan Safran Foer:
Gli allevamenti intensivi gestiscono la vita e la morte di miliardi di esseri viventi con metodi sconvolgenti: manipolazioni genetiche, sevizie, nutrizione innaturale (ad esempio il bombardamento di antibiotici), reclusione in spazi impossibili (la gabbia standard di una ovaiola concede a ogni gallina una superficie di 4,32 decimetri quadrati), metodi di uccisione e di macello dolorosi e inumani.
Ma probabilmente un po’ di speranza esiste se a fronte di un aumento di consumi di carne, siamo passati dai 71 milioni di tonnellate del 1961 agli attuali 248milioni di tonnellate destinati a raddoppiare nel 2050, sono aumentati i vegetariani che secondo dati Eurispes, in Italia sono circa 6 milioni, ossia il 10% della popolazione, percentuale tra le più alte in Europa.
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