di Gaetano Pietropaolo
E’ di questi giorni il clamore delle dichiarazioni di Bertolaso sul rischio di eruzione del Vesuvio. Particolare attenzione è stata dedicata ad Ischia : "l’Epomeo – ha dichiarato Bertolaso – potenzialmente ha il colpo in canna peggiore di tutti". E’ risaputa la pericolosità di tutta l’area vulcanica che circonda Napoli, soprattutto in relazione alla densità abitativa. Con tutta la cautela del caso e nella consapevolezza di quanto sia importante informare e mantenere desta l’attenzione dei cittadini e della amministrazioni pubbliche su un tema tanto delicato, la “tempestività” di dichiarazioni tanto drammatiche lascia qualche dubbio.
Lo stesso Bertolaso ha dichiarato tra le righe che “al momento il vulcano è tranquillo” ed il direttore dell’Osservatorio Vesuviano, Marcello Martini, ha precisato che al momento non esistono pericoli imminenti. Quale la necessità allora di tanto clamore? Se è vero che a pensar male si fa peccato ma spesso ci si azzecca, verrebbe da pensare che si sta preparando l’ennesimo attacco a Napoli ed alla sua economia, alle porte della stagione turistica. Già lo scorso anno, l’attenzione mediatica riservata ai black-out di Capri ed Ischia e al presunto mare inquinato dell’isola azzurra, aveva l’amaro sapore di un boicottaggio nei confronti dei simboli del turismo campano. Nessuno di noi può provare che dietro alcuni attacchi ci sia un disegno preciso, ma la violenza e la frequenza di essi inducono a pensarlo. Una cosa è certa: che questa ennesima tempesta in un bicchier d’acqua, allontanerà altri turisti dai nostri territori.
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