“THE CODE” DI CARL MUNCK
E GLI ANTICHI NUMERI GEMATRIANI
UNA CHIARA EVIDENZA DI UN DISEGNO NELLA CREAZIONE
Joseph E. Mason e altri
(http://www.greatdreams.com/gem1.htm)
Parte 1
Introduzione
Panoramica
I grandi misteri della vita sono del tutto sfuggenti. Non abbiamo la “dura realtà” necessaria per essere certi che le nostre teorie sui misteri siano vere. Qualche volta siamo sicuri, ma non è facile convincere gli altri. Ahimé, loro vogliono “fatti”, e noi non possiamo produrli. Bene, i tempi stanno cambiando.
Questo è l’inizio di una serie di articoli che presenteranno molti “fatti” riguardanti i più grandi misteri del nostro mondo. Questi “fatti” mostreranno la prova che:
-Gli antichi siti in tutto il mondo sono posizionati molto precisamente su un sistema coordinato globale in relazione alla posizione della Grande Piramide di Giza.
-Le posizioni dei siti sono date nella geometria della loro costruzione.
-Un sistema molto antico di numeri era usato nel sistema, ciò che noi chiameremo “gematria”.
-I numeri “gematriani” si ritrovano in antichi miti e religioni, compresa la Bibbia.
-I numeri gematriani erano usati in sistemi di peso e misura da antichi popoli, compresi Greci, Egiziani, Persiani, Babilonesi e Romani.
-Gli antichi Maya usavano numeri gematriani nella loro estremamente accurata misurazione del tempo.
-Il sistema del Codice usa costanti matematiche, come π e i radianti.
-Il sistema usa anche convenzioni tuttora in uso, come il cerchio di 360°, 60’, 60’’, il sistema di numerazione in base-10, il piede di -12-inch e il miglio di 5280 piedi.
-I segni di terra della Nazca Line “localizzano se stessi” nel sistema di Matrice del ‘Code’
-Le formazioni di cerchi nel grano suggeriscono gli stessi antichi numeri per mezzo delle loro posizioni e misurazioni.
-I molto antichi “Monumenti su Marte”, compresa “La Faccia di Marte”, erano posizionati in luoghi esatti, esattamente come gli antichi siti sulla Terra.
Spiegazione del Sistema del Codice
Il sistema del Codice è molto simile al sistema cartografico che usiamo a tutt’oggi, che viene tramandato a noi da tempi molto antichi. Sia nel sistema di calcolo vecchio che in quello nuovo, la terra è divisa in 360 gradi attorno all’equatore per coordinate di longitudine, mentre le coordinate di latitudine sono calcolate a 90 gradi, dall’equatore ad ognuno di poli. Ogni grado viene ulteriormente diviso in 60 “minuti”, e ogni minuto è diviso in 60 “secondi”. Così, dati gradi, minuti e secondi di una longitudine Est oppure Ovest, possiamo individuare qualsiasi punto sulla terra, in maniera simile a quando diamo due indirizzi stradali per individuare un luogo nelle nostre città. La grande differenza tra i due sistemi è che oggi usiamo Greenwich in Inghilterra come punto di partenza (0 gradi), o “Primo Meridiano” per le coordinate di longitudine, mentre gli antichi usavano la Grande Piramide di Giza. La differenza in longitudine tra i due Primi Meridiani è 31 gradi, 08 minuti, 0.8 secondi, così questo deve essere tenuto in considerazione quando si calcola “Il Codice”.
Non è necessario essere esperti di matematica per imparare il sistema del Codice. Alcuni termini come pi greco, il radiante (RAD), radice quadrata, ‘e’, e Tangente, sono menzionati come parte del sistema di decodificazione, ma non è richiesta una completa conoscenza del loro significato per proseguire. Si tratta per lo più di varie costanti matematiche, usate nel calcolo geometrico di cerchi e sfere.
Introduzione al Codice
Stonehenge – Archivio Circolare
di Michael Lawrence Morton
L’articolo di Carl P. Munck su Stonehenge, in una newsletter a cura di Richard Hoagland chiamata “Martian Horizons” nei primi anni ’90, mi ha fatto fortemente avvicinare al lavoro di Munck. Questi si definisce un archeocrittografo, ed è un pioniere in questo nuovo campo, avendo riscoperto e incredibilmente potenziato la “matrice geomatematica” a partire da una remota antichità, codificata nelle precise coordinate di latitudine e longitudine di antiche piramidi, mounds, effigi, monumenti e pietre circolari.
Munck è stato abile a confermare la realtà di questa incredibile scoperta (o riscoperta), semplicemente ponendo l’attenzione su ciò che c’è *lì* da osservare per tutti, per mezzo di moderne mappe a prova di satellite, matematica di base, e una calcolatrice portatile. In realtà, fotografie aeree, immagini satellitari e calcolatori (computer) hanno creato le premesse per la nascita dell’archeocrittografia.
Nella sua ‘decodificazione’ di Stonehenge, Munck ha dapprima determinato che l’originale Circolo Sarsen era composto di 60 pietre, 30 verticali e 30 orizzontali. Il Circolo Sarsen, come ogni cerchio, ha 360 gradi d’arco sulla sua circonferenza, se prendiamo come riferimento le convenzioni matematiche su cerchio/sfera. Ecco una chiave principale in questo processo di ri-scoperta: l’ipotesi che 360° su una circonferenza fossero ‘sempre’ parte integrante di questa ‘matrix’ avanzata!
Munch ha preso le 60 pietre del Circolo Sarsen, e le ha moltiplicate per 360.
60 x 360 = 21600, che ‘casualmente’ è il numero di minuti d’arco di qualsiasi circonferenza, secondo le ‘nostre’ convenzioni matematiche. Ancora, 21600, ‘casualmente’ è il numero di Miglia Nautiche della circonferenza ai poli della Terra. Non è interessante che 1 Miglio nautico sia esattamente uguale a un ‘minuto’ di latitudine terrestre? Naturalmente, ‘capita’ di usare il numero 60 per “circoli temporali’…minuti in un’ora e secondi in un minuto…come la circonferenza della facciata di un orologio. Stiamo trovando (ri-scoprendo) che i numeri 60 e 360 non sono *realmente* arbitrari, in termini di ciò che conosciamo come tempo e spazio.
Penso che il numero 60 sia molto “geometrico”, perché divisibile per molti numeri interi in molti altri numeri interi, e questo fa parte della natura innata del nostro sistema numerico.
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