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Due monaci tibetani si danno fuoco
La Cina vuole imporre il successore del Dalai Lama
(foto archivio Keystone)
PECHINO - Torna di scottante attualità la quesitone tibetana, con l'annuncio di due nuovi roghi umani: due monaci tibetani, entrambi di 18 anni, si sono infatti dati fuoco per protesta contro l' «occupazione» cinese. La notizia delle due nuove 'autoimmolazioni' è venuta oggi poche ore dopo che un portavoce del governo cinese, Hong Lei del ministero degli esteri, aveva affermato che il Dalai Lama non può scegliere il suo successore perché ciò è «illegale» secondo «le leggi e i regolamenti» cinesi.
I due giovani monaci appartenevano al monastero di Kirti, in un'area a popolazione tibetana della provincia cinese del Sichuan, dove già a marzo un altro monaco di nome Phuntsog, si era suicidato.
In una conferenza stampa a Pechino il portavoce degli esteri Hong Lei ha sostenuto che la scelta del proprio successore da parte del Dalai Lama sarebbe «illegale» perché si tratta di un titolo «conferito dal governo cinese». La scorsa settimana lo stesso Dalai Lama, il leader tibetano e Premio Nobel per la pace che vive in esilio in India dal 1959, ha ironizzato sulla «pretesa» della Cina di scegliere il suo successore. «Se i comunisti cinesi credono alla reincarnazione - ha affermato il leader tibetano - dovrebbero preoccuparsi di trovare quelle di Deng Xiaoping e di Mao Zedong (i leader scomparsi del Partito Comunista Cinese)».
http://www.cdt.ch/mondo/cronaca/51409/due-monaci-tibetani-si-danno-fuoco.html
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