Non più operativo dal 1999 dopo aver studiato il cielo ai raggi X
Un altro satellite minaccia la Terra
È Rosat, missione tedesca lanciata il 1° giugno 1990. La caduta è prevista in novembre. L'Italia non è esclusa
MILANO - È autunno: cadono i satelliti. Dopo Uars, sbriciolatosi sul Pacifico la scorsa settimana senza provocare danni, ora è la volta di Rosat. Si tratta di un satellite tedesco (Rosat è l'acronimo di Röntgensatellit, dedicato a Röntgen, lo scopritore dei raggi X), lanciato da Cape Canaveral il 1° giugno 1990 con il compito di esaminare l'universo alle lunghezza d'onda X e nell'ultravioletto estremo. La missione Rosat, inizialmente prevista della durata di 18 mesi, andò ben oltre le più rosee (Rosat, nomen omen) aspettative dei tecnici e durò ben otto anni. Finché il satellite venne messo fuori servizio il 12 febbraio 1999. Per i successivi dodici anni Rosat ha continuato a orbitare intorno alla Terra ma, data la sua bassa quota - inizialmente venne posto a 580 km di altezza - è venuto in contatto con gli strati superiori dell'atmosfera che hanno rallentato la sua velocità facendogli perdere ulteriore quota: ora orbita a soli 270 km.
RIENTRO - Ora gli scienziati ritengono che possa cadere sulla Terra all'inizio di novembre e, poiché pesa la bellezza di 2.400 chili ed è composto in gran parte da materiali refrattari in ceramica e vetro, è difficile che possa disintegrarsi completamente al rientro. Alcuni pezzi, forse anche di 400 kg, potrebbero arrivare sulla superficie. Ma dove? Determinare la traiettoria di rientro è molto difficile e sino a due ore prima dell'impatto, come avvenuto anche con Uars, l'area di caduta è vastissima. In pratica è compresa tra 53 gradi di latitudine nord e 53° sud. Zona che comprende quindi anche l'Italia.
CYBER-ATTACCO - Ma l'avaria che ha messo fine alla vita oprativa di Rosat è un giallo. Il 25 aprile 1998 si verificò un problema al puntatore stellare che manteneva il satellite in traiettoria che determinò un surriscaldamento. In problema venne in parte sistemato ma l'operatività venne dimezzata. Il 20 settembre dello stesso anno un volano inerziale superò la velocità massima mandando in avaria l'intero sistema. Dapprima il problema venne attribuito alla difficoltà di controllare il satellite in condizioni limite dopo i guai di aprile, ma nel 2008 - dopo un'analisi approfondita - l'avaria venne attribuita a un cyber-attacco russo al Goddard Space Center che raggiunse i computer della sezione astrofisica a raggi X. La Nasa non lo ammise mai, ma la ricostruzione venne riportata nell'accreditato blog di Bruce Schneier sulla sicurezza informatica e ripresa da Business Week.
FONTE:Un altro satellite minaccia la Terra - Corriere della Sera
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