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Doomsday Clock. Countdown per la Fine del Mondo
Si spostano le lancette dell’Orologio dell’Apocalisse
Countdown per la Fine del Mondo. Dopo due anni di standby oggi sono state spostate le lancette del Doomsday Clock, l’orologio che da 63 anni si “muove” solo in occasione di un eventuale rischio catastrofe. Una metafora dell’Apocalisse voluta da un gruppo di scienziati atomici nel 1947. All’indomani delle bombe su Hiroshima e Nagasaki. Oggi le lancette si sono spostate di un minuto. Indietro.
di SONIA T. CAROBI
Non sono in molti a saperlo, eppure c’è un Orologio che tiene le sue lancette fissate sulla Fine del Mondo. Si chiama Orologio dell’Apocalisse (in inglese Doomsday Clock) ed è stato “creato” dagli scienziati del Bulletin of the Atomic Scientists dell’Università di Chicago. Era il 1947. Due anni prima, il 6 agosto del 1945 “Little Boy” (nome in codice della bomba Mk.1), esplodeva a 580 metri dalla città di Hiroshima. Il resto lo sappiamo.
Quello che non vorremo sapere è che da quel momento il rischio di un conflitto nucleare è diventato realtà. Una realtà “impossibile” da accettare che ha trasformato il Doomsday Clock nel più inquietante simbolo dell’Apocalisse di tutti i tempi.
L’orologio è lì. Campeggia sulle pagine di una rivista che si occupa di temi legati alla sicurezza globale e che viene pubblicata, senza soluzione di continuità, dal 1945.
Un cerchio bianco, dove i minuti sono segnati dai fori di pallottole e le lancette segnano pochi minuti alla Mezzanotte. Pochi minuti alla Fine.
Quando fu pensato l’Orologio dell’Apocalisse era fissato a sette minuti esatti dall’Ora X. La Mezzanotte, appunto. Nel 1953 le lancette si avvicinarono alla catastrofe di ben cinque minuti. I russi testavano armi nucleari senza sosta e senza ritegno. Gli scienziati del Bulletin of the Atomic Scientists capirono che la situazione era grave. Poi quelle lancette ritornarono al loro posto e il mondo tirò un sospiro di sollievo. Da allora, però, le lancette del Doomsday Clock si sono spostate almeno altre 17 volte. Più avanti, o più indietro. Più lontano o più vicino dalla Mezzanotte del Mondo. Fino a quel 17 gennaio 2007 quando la presenza di 270mila armi atomiche fece pensare che ormai un nuovo rischio nucleare era alle porte.
Cinque minuti all’Ora X. Questo è quanto segnava l’Orologio dell’Apocalisse fino a ieri. Poi, qualcuno, ha annunciato che era arrivato il momento di risposare il countdown virtuale.
Fino a stamattina poche notizie al riguardo. Non si sapava di quanto sarebbero state spostate le lancette. Neanche se fossero state spostate avanti oppure indietro. Si sapeva solo che un portavoce del collegio scientifico aveva dichiarato che i fattori che avrebbero influenzato le lancette erano legati alle trattative internazionali sul disarmo nucleare, all’espansione di energia nucleare civile, alla minaccia del terrorismo e all’emergenza climatica.
Da poche ore tutti questi rischi sono stati valutati da una commissione di ben 18 premi Nobel e le lancette del Doomsday Clock si sono spostate per la ventesima volta. Ma finalmente di un minuto dietro. L’evento è stato annunciato solo ed esclusivamente sul sito http://www.turnbacktheclock.org./.
Le armi nucleari sono diminuite di 4000 unità in tre anni. “Sono circa 23.000 – ha detto al Washington Post Kennette Benedict direttore del gruppo – Ma l’atteggiamento di Obama nei confronti di questi problemi ha avuto il suo peso”.
Da oggi ci sono 60 secondi di speranza. In più.
(15 gennaio 2010)
Gialli.it
http://www.gialli.it/si-sposta-il-doomsday-clock-apocalisse-vicina
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