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Venerdì 15 gennaio 2010. Il giorno dell’Eclissi
Ecco tutte le paure e le leggende sul fenomeno
Venerdì 15 gennaio 2010. Una data che gli astronomi di tutto il mondo dovranno ricordare per molto molto tempo. Fino al 3043. A partire dalle 7.40 del mattino in Italia, ma visibile chiaramente in Asia, Maldive, Kenia, India, Cina il 15 gennaio 2010 passerà alla storia per l’eclissi anulare di sole più lunga del millennio. 11 minuti e 8 secondi. Per una strana congiuntura. 11 minuti e 8 secondi per stupirsi, immaginare, sognare, ricordare tutte le leggende che ruotano intorno a questo affascinante fenomeno scientifico.
di CLAUDIA MIGLIORE
Una unione. Un convegno d’amore tra il sole e la luna. Come un abbraccio a cui il mondo intero, o solo i più fortunati, possono assistere.
Guardando le immagini scientifiche delle più famose eclissi anulari di sole è questa la prima cosa che viene in mente facendo correre la fantasia e i ricordi alla mitologia classica e alla personificazione di astri, dei e semidei.
L’eclissi anulare di sole è un evento raro. La luna si trova nel punto più lontano della sua orbita e si sovrappone al sole lasciando libera solo una corona di luce, come un anello. Una fede nuziale. L’evento in questa circostanza è ancora più raro per la sua durata, 11 minuti e 8 secondi, dovuta alla singolare circostanza che per un lungo tratto il nostro satellite seguirà la stessa apparente traiettoria del Sole. Uno spettacolo incredibile visibile se si è fortunati solo nell’Italia centro-meridionale alle 7.40 del mattino quando il Sole entrerà nella penombra della Luna.
Una magia, una strana alchimia che in molte culture e tradizioni assume precisi significati mistici e leggendari che vi vogliamo raccontare.
Leggende e superstizioni
Nell’antica cultura popolare cinese l’eclissi di sole era causata da un drago che divorava il Sole e la Luna. Sembra che la prima eclissi di cui si ha notizia, verificatasi più di 4000 anni fa, abbia oscurato buona parte del continente asiatico. Secondo la leggenda gli astronomi imperiali erano incaricati di predire l’evento e di allertare la popolazione, in modo da fare trambusto e scagliare frecce al cielo per allontanare il drago. Ma in occasione di quella prima eclisse gli astronomi si ubriacarono e dimenticarono di allertare gli arcieri. Così l’imperatore Chung K’ang per punirli ordinò ai suoi boia di tagliargli la testa. Fino a poco tempo fa, in occasione delle eclissi di sole, i cinesi scendevano in strada con coperchi, pentole e bacchette per allontanare il drago e i cattivi presagi. In India, la gente si immergeva fino al ginocchio nell’acqua di un fiume, credendo che questo aiutasse la Luna e il Sole a difendersi dal drago.
Anche nella tradizione giapponese l’eclissi è presaga di cattivi auspici. Il sole nero non era ben visto e si usava ricoprire i pozzi durante un’eclisse per evitare che vi craffadesse dentro il veleno proveniente dal cielo oscuro.
Una leggenda Maori al contrario rafforza l’immagine romantica e magica dell’evento. Tanto tempo fa, il dio sole, La’a, si innamorò perdutamente di Marama, la dea luna. Il loro amore divenne subito così intenso che più i loro incontri divenivano frequenti più La’a diventava incandescente. Finchè un giorno rischiò di bruciare la luna e i due amanti disperati furono costretti a separarsi. Ma il loro amore era forte ed eterno tanto che, periodicamente, ancora si incontrano. In quel giorno si verifica un’eclissi. L’aria si raffredda, i rumori sembrano annularsi, il tempo è sospeso, invertito, sconvolto. Per pochi incantati momenti, la luna è accolta nelle braccia del sole e del loro amore resta visibile solo una corona di luce.
La profezia di Malachia e l’eclissi di sole
La profezia di Malachia, è una premonizione, attribuita a san Malachia di Armagh e trascritta nel testo “Prophetia de Summis Pontificibus”, che descrive i 111 (o secondo le versioni 112) futuri papi, fino alla fine dei tempi, indicandone ognuno con un “motto”.
Giovanni Paolo II, Papa Wojtyla, era stato identificato con il motto “de labore solis”. Sembra che “labor” in latino oltre a significare “lavoro” significhi anche “eclissi” e da molti il motto è stato interpretato appunto come “eclissi di sole”. Perché questo tra i tanti singificati possibili? Il registro delle eclissi solari della Nasa indica che il giorno della nascita di Giovanni Paolo II, il 18 maggio 1920, ci sia stata una eclissi parziale di sole. Inoltre in occasione della sua morte, avvenuta il 2 aprile 2005, poiché la salma è rimasta esposta per un periodo di sei giorni a causa dell’eccezionale numero di fedeli che le hanno reso omaggio, il funerale e la tumulazione sono avvenuti solo l’8 aprile 2005. L’8 aprile 2005 si è verificata un’eclissi solare ibrida (evento raro visibile come totale in alcune zone e come anulare in altre a seconda della combinazione tra l’orbita della luna e la rotazione terrestre n.d.r).
Pur volendo essere scettici non si può non notare la strana coincidenza.
(15 gennaio 2010)
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