Vi sono vari tipi di stelle doppie: da quelle normali a quelle molto esotiche. Quest’ultimo è il caso di QS Virginis. Malgrado adesso sembri un sistema tranquillo, molto presto darà luogo a un’esplosione spaventosa. Qualcuno -o meglio qualcosa- occupa una posizione speciale per ammirare il fenomeno
Il sistema binario QS Virginis si trova a circa 157 Anni Luce dal Sole. Esso è composto da una fredda nana rossa e da una nana bianca estremamente piccola e densa (proprio ciò che diventerà la nostra stella quando avrà finito il proprio carburante). Le due compagne si trovano a una distanza reciproca di 840000 km, circa due volte la distanza Terra-Luna, girando attorno al proprio baricentro in poco più di tre ore e mezzo. Ovviamente, nessun telescopio terrestre potrebbe “separare” un sistema così stretto. Tuttavia, data l’estrema vicinanza, esse ci mostrano mutue e periodiche eclissi, la cui durata e profondità hanno permesso di descrivere le caratteristiche dei due oggetti celesti.
La figura riporta meno di mezzo periodo della rivoluzione delle due stelle intorno al baricentro del sistema. Si nota molto bene la perdita di luce dovuta all’eclissi della luminosa nana bianca da parte della fredda nana rossa.
Nella maggioranza di questi sistemi la materia della stella più grande e fredda viene “ingoiata” dalla compagna più piccola e massiccia, portando all’esplosione di una spettacolare nova. Sono le cosiddette variabili cataclismiche (CV). Il caso di QS Virginis rappresenta una specie di “ibernazione” di una CV, in quanto i due oggetti sono ancora leggermente troppo distanti perché inizino il travaso di materia che porterà all’esplosione. La stella rossa, però, continua a essere decelerata nel suo moto di rivoluzione a causa del vento solare e del campo magnetico della sorella e sarà costretta molto presto ad andarle più vicino (l’orbita si stringe), fino a cominciare a cederle la sua materia. Non ci vorranno più di poche migliaia di anni. L’idrogeno della stella più grande si accumulerà sulla nana bianca formando un denso e caldissimo strato superfiale, che sarà in grado di innescare una reazione di fusione nucleare e fare letteralmente esplodere il sistema binario che diventerà luminosissimo per un certo periodo. Fenomeni di questa violenza sono spesso visibili da terra, anche con telescopi amatoriali.
In questo caso però ci sarà “qualcuno” che assisterà allo spettacolo pirotecnico da una posizione favorevolissima. Studiando attentamente il moto relativo delle due stelle, si è notata una piccola variazione nel loro periodo di rivoluzione mutua. Un “team” di astronomi cinesi ha scoperto che questo fluttua da valori più grandi a valori più bassi. L’unico modo per spiegare la situazione è ammettere la presenza perturbatrice di un terzo corpo. Questo intruso è un gigantesco pianeta con una massa sei volte più grande di quella di Giove, posto a una distanza dalla coppia centrale pari a poco più di quattro volte quella tra la Terra e il Sole.
E’ la prima volta che si scopre un pianeta attorno ad un sistema stellare di tipo CV. Che spettacolo si vedrebbe da esso: un piccolo sole rosso e una stellina bianca e luminosissima accanto a lui. Ma tra non molto lo spettacolo diventerà ben più emozionante, mostrando prima lo scambio di materia e concludendosi infine con l’immane l’esplosione. E tutto ciò senza pagare alcun biglietto! Tuttavia, non sarebbe una posizione molto … sicura. Almeno per esseri viventi come noi…
Ecco lo spettacolo che si potrebbe vedere tra non molto dal gigantesco pianeta di QS Virginis. Probabilmente esso è ben diverso da quanto s’illustra nella visione artistica e non ha una superficie solida. Tuttavia… chissà!
Crediti: Mark A. Garlick
A parte gli scherzi, lo studio del moto di un terzo corpo così vicino a un sistema estremamente stretto fornirà informazioni importantissime sulla dinamica e sulla formazione planetaria in condizioni critiche.
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