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LONDRA, Gran Bretagna — Dopo l’appoggio dato alle operazioni coperte di Israele, i servizi segreti inglesi temono rappresaglie da parte di terroristi pagati dall’Iran. L’allarme arriva in seguito alle bombe con cui agenti israeliani infiltrati in Iran avrebbe ucciso scienziati impegnati nel programma nucleare iraniano e fatto saltare per aria un importante centro di ricerca sui missili balistici nella zona di Isfarhan.
Secondo quanto riporto il Daily Mirror, cellule dormienti israeliane a Teheran avrebbero ricevuto il messaggio di agire e colpire gli obiettivi. Con bombe artigianali hanno compiuto dozzine di attacchi bomba sulle case e gli uffici di alcuni importanti scienziati nucleari iraniani.
La settimana scorsa l’Iran ha replicato con un attacco all’ambasciata britannica mentre sarebbero pronti attacchi fuori dal paese mediorientale. L’MI5 britannico è in stato d’allerta per un eventuale rappresaglia.
Il mese scorso è stato assassinato uno dei fondatori del programma nucleare iraniano Hassan Moghaddam, morto insieme ad altre 16 persone in una misteriosa esplosione innescata da agenti israeliani. A luglio era stata la volta di un fisico coinvolto nel programma nucleare iraniano, ucciso in un agguato a Teheran.
Secondo alcune fonti, il ritiro dei diplomatici britannici la scorsa settimana potrebbe preludere ad un attacco all’Iran. Un agente ha detto al Mirror: “Le bombe possono essere il preludio di un ben più pesante attacco aereo”.
Il ministro della Difesa iraniano, Agmad Vahifi, ha avvertito Israele che, in caso di attacco a Teheran, la reazione implicherebbe l’impiego di 150 mila missili. Fra gli obiettivi anche le basi Nato in Turchia. Secondo quanto riporta il Mirror, l’attacco – se mai avverrà- sarà guidato dagli Stati Uniti. Mentre alla Gran Bretagna monitorerebbe le comunicazioni da una base nel Mediterraneo (come Cipro) o nell’Oceano indiano.
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