Anche se oggi la situazione sembra più tranquilla, con poche scosse di terremoto, la situazione sismica del Pollino viene tenuta sotto controllo 24h su 24 dagli addetti ai lavori e dalla popolazione locale impaurita dalla grande mole di scosse sismiche avvertite negli ultimi giorni. Solo ieri sono state 24, ma era andata peggio sabato con 63, venerdì con 54 e giovedì con 35 dopo che già nel mese di novembre si erano verificate più di 500 scosse.
L’area interessata dagli epicentri sismici è quella tra Laino Borgo, Laino Castello, Mormanno, Rotonda, Viggianello, Castelluccio Inferiore. La protezione civile ha potenziato l’impegno di prevenzione anti-sismica e anche noi continuiamo a occuparci dell’argomento.
Giampaolo Giuliani
Abbiamo contattato Giampaolo Giuliani che, parlando proprio dello sciame sismico sul Pollino, ci ha spiegato che “al momento l’attività sismogenetica del Pollino sembra essere contenuta come grado sismico, grado massimo espresso fino ad ora Ml: 3.6, mentre il numero degli eventi appare molto sostenuto. Dal primo di ottobre ad oggi si sono verificati più di 500 eventi strumentali. Non è normale per quel territorio una frequenza così alta di eventi, anche se di energia contenuta, fino ad ora. L’altra anomalia che obbliga a prestare attenzione, è l’energia rilasciata in un unico fuoco epicentrale. Purtroppo non abbiamo strumenti di monitoraggio in quella zona, per cui possiamo trarre informazioni solo dall’attento esame del numero degli eventi e dal loro grado di magnitudo. E’ normale che la popolazione abbia paura, in particolare dopo tutte le recenti manifestazioni di eventi che accadono, non solo sul territorio nazionale ma anche a livello planetario. E’ difficile dire ora quale potrà essere l’evoluzione dello sciame, senza una adeguata tecnologia nella zona che permetta una analisi approfondita, in particolare sull’analisi di gas rilasciati sul territorio. La popolazione deve prestare molta attenzione, senza lasciarsi prendere dal panico; bisogna che impari a convivere con la realtà giornaliera e cercare di essere preparata a qualunque che sia l’evoluzione del fenomeno in atto. Magari già domani potrebbe terminare l’attività sismica, come addirittura incrementare ed in poco tempo assumere caratteristiche più violente. In questo caso, bisognerà che tutti siano preparati e sappiano come comportarsi quale che sia l’evoluzione. Quando dico tutti, mi rifersco a: popolazione, amministrazioni locali, Comune, Provincia e Regione, Protezione Civile locale e Nazionale. Esperti nel campo della Geofisica, Sismologia e Ambiente; posso garantire che presso l’Università della Basilicata prolificano ricercatori del settore, senza esagerare, tra i migliori al mondo, anche per quanto concerne lo studio sui precursori sismici. Devono entrare in questa collaborazione anche gli operatori dei mass media, che in queste circostanze rivestono un ruolo estremamente importate, non sempre compreso e sfruttato a dovere. E’ in momenti come questi che la popolazione deve rispondere ai fenomeni calamitosi come una unica sinergia. Da parte nostra, attraverso la Fondazione Giuliani, le collaborazioni internazionali di cui al momento possiamo disporre, vi saremo vicini e faremo sentire la nostra voce se ce ne sarà di bisogno“.
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