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Scoperto il buco nero più grande mai rilevato, a 336 milioni di anni luce dalla Terra
09/12/2011 - 08:49
È il mostro del cielo più grande mai scoperto. È un buco nero con un identikit da brivido: la sua massa è 21 miliardi più consistente di quella del nostro Sole e la dimensione è pari a 10 volte il nostro sistema solare. E’ stato trovato a 336 milioni di anni luce dalla Terra nella costellazione della Chioma di Berenice incastonato nella super-galassia ellittica NGC 4889.
Assieme a questo mostro ne hanno individuato un altro altrettanto grande, anche se un po’ meno (9,7 miliardi di masse solari), nella costellazione del Leone all’interno della galassia ellittica NGC 3842 che è parte di un gruppo noto come Abell 1367 distante 331 milioni di anni luce. Finora il record dei buchi neri si fermava a 6,3 miliardi di masse solari e riguardava un mostro nascosto nella galassia M87 nel raggruppamento della Vergine a 54 milioni di anni luce. La prima sorpresa per Nicholas J. McConnell dell’Università di California, a Berkeley, autore della scoperta del super-mostro pubblicata sulla rivista britannica Nature, è che le sue previsioni non osavano tanto: i calcoli effettuati stimavano infatti una massa al di sotto dei 21 miliardi. Al risultato si arriva valutando la velocità delle stelle che gli ruotano intorno; una valutazione non semplice da effettuare.
La domanda per la quale gli astronomi cercano una precisa risposta è come un buco nero riesca ad essere così massiccio essendo nato dalla morte di una stella. Questa, dopo il suo collasso finale, lascia un nucleo minuscolo da cui si sprigiona un gravità talmente intensa da non lasciar sfuggire nemmeno la luce. Per ora due sono le risposte: i buchi neri crescono perché si fondono con altri buchi neri quando due galassie si fondono insieme e perché divorano la materia intorno ad essi. Due dati emergono anche dal nuovo risultato. Il primo è che i buchi neri sembrano essere il cuore costante delle galassie e che più grandi sono queste isole stellari altrettanto più massicci sono i buchi neri contenuti al loro centro. Il loro studio aiuta gli scienziati a decifrare meglio natura e caratteristiche delle galassie e, viceversa, indagando le galassie si facilita anche la comprensione dei mostri celesti.
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