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L’eruzione solare registrata il 5 marzo dal Solar Dynamics Observatory (Sdo) della Nasa (fonte: NASA/SDO/AIA)
Il Sole è sempre più attivo e la sua superficie è sempre più sconvolta da eruzioni. In questi giorni ne sono state registrate due, una delle quali particolarmente intensa. Sulla sua superficie è anche comparsa una grande macchia, chiamata AR1429.
A registrare quello che avviene sulla superficie irrequieta della nostra stella è l'osservatorio Solar Dynamics Observatory (Sdo) della Nasa. Delle due eruzioni avvenute recentemente, una appartiene alla classe delle eruzioni più intense, di classe X, ed ha generato una nube di particelle molto ricca, scagliandola nello spazio.
Secondo gli analisti del laboratorio Goddard Space Weather, della Nasa, è altamente improbabile che le particelle solari possano incontrare il campo magnetico terrestre. E’ invece verosimile che possano investire in pieno Mercurio e Venere.
A colpire la Terra potrebbe essere invece il getto di particelle liberato da un’altra eruzione, che martedì 6 marzo potrebbe incontrare il campo magnetico terrestre e generare spettacolari aurore ai Poli.
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