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Un violentissimo tsunami di plasma e' stato generato sul Sole dall'ultima potente eruzione, avvenuta ieri. L'evento ha prodotto uno sciame di particelle ad alta energia che, secondo le previsioni dell'Agenzia americana per gli oceani e l'atmosfera (Noaa), potra' investire la Terra.
La tempesta in arrivo e' al momento classificata nella categoria M, che indica un livello di intensita' intermedio tra la classe C (la piu' debole e praticamente priva di serie conseguenze) e la classe X (la piu' forte e rischiosa per il funzionamento di satelliti, telecomunicazioni e linee elettriche). A scatenare lo tsunami solare e' ancora la stessa macchia che nel giro di pochi giorni ha provocato ben due tempeste, chiamata AR1429. Secondo gli esperti del centro Goddard della Nasa la tempesta potra' insvestire la Terra nella mattinata dell'11 marzo.
Nel frattempo il telescopio Sdo (Solar Dynamics Observatory) della Nasa ha inviato a Terra i primi dati dello tsunami solare, che ha sollevato un getto di plasma, ossia di particelle elettricamente cariche, alto cento chilometri e lo ha scagliato nello spazio alla velocita' di 250 chilometri al secondo, con un energia complessiva di 2 milioni di megatoni (pari a quella che liberata dall'esplosione di 2 milioni di tonnellate di tritolo).
Secondo i modelli elaborati dal centro Goddard della Nasa e' probabile che lo sciame di particelle possa raggiungere Marte il 13 marzo e che lungo il percorso possa colpire la sonda americana Msl (Mars Science Lab), sulla quale si trova il rover-laboratorio Curiosity. Potrebbe essere un anticipo di attivita' per il laboratorio destinato a cercare vita su Marte in quanto i suoi strumenti potrebbero registrare alcuni dati sul bombardamento di particelle che li investira'.
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