Giampaolo Giuliani
L'AQUILA - "Fatemi continuare la mia ricerca"
Questo l'appello dello studioso di terremoti aquilano Giampaolo Giuliani, ospite ieri sera della trasmissione "Servizio Pubblico" condotta dal noto giornalista Michele Santoronel corso della quale si è parlato di terremoti.
Di quello dell'Emilia Romagna, ma anche di quello dell'Aquila, sul quale sono intervenuti anche gli ospiti in studio, tra cui il giornalistaGian Antonio Stella
"Giuliani..Perché gli scienziati ce l'hanno con lei? Perché non parlano con lei? Cos'ha lei?" ha chiesto il conduttore all'ex tecnico Infn, riferendosi alle polemiche sollevate dalla comunità scientifica che non riconosce i risultati sulle ricerche sui precursorsi sismici portata avanti da Giuliani.
"La rogna" esordisce lo studioso di terremoti con un pizzico di ironia.
"Io non ce l'ho con gli scienziati, ma mi devono lasciare in pace perché da 12 anni porto avanti una ricerca che salva le vite umane. Questa ricerca utilizza degli strumenti (i rilevatori di gas radon, ritenuti precursori sismici. ndr) che si trovano all'Aquila che sono serviti per salvare più di 350 persone il 6 aprile 2009. E un altro si trova in California, perché gli americani mi hanno chiesto di posizionarlo là e monitorare la faglia di San Andrea, nell'eventualità che dovesse arrivar il 'big one'".
"La ricerca l'ho fatta a mie spese. Mettendo a sotto torchio la mia famiglia e miei figli, che oggi ce l'hanno anche con me - aggiunge Giuliani - L'obiettivo è quello di salvare le vite umane. I morti che abbiamo avuti all'Aquila sono tanti, quelli dell'Emilia sono tanti. Ma quelli che sono sopravvissuti, che hanno subito questi terremoti, hanno una ferita che non si rimarginerà mai. E li riconosci per strada. Allora io dico: perché non mi fate fare la ricerca? Visto che la faccio da solo, che all'estero i risultati sono apprezzati? Penso di essere un bravo padre di famiglia. Mi rendo conto che nella mia nazione, dove ho lavorato per 40 anni nel Cnr, nell'Infn, ricevendo riconoscimenti a livello nazionale ed internazionale, che i soldi non ci sono i soldi. Ma oggi dico una cosa: ci sono 4 gioielli, tre all'Aquila e uno in California. Questi gioielli sono gli unici che permettono di prevedere il terremoto con un anticipo di 6-24 ore nel loro raggio d'azione".
Anche il terremoto in Emilia aveva dato dei segnali, secondo Giuliani, "ma non sapevamo dove sarebbe avvenuto, con i miei strumenti perché hanno un raggio d'azione di massimo 120 chilometri. Ma l'attività sismogenetica viene rilevata. La ricerca l'ho presentata due volte a San Francisco, una volta a Vienna".
Santoro fa notare quale sia la posizione ufficiale degli scienziati ("ma solo di quelli Italiani", obietta Giuliani), ovvero che "i terremoti non si possono prevedere".
"Non voglio entrare in polemica - replica Giuliani - Sono stanco di fare polemica con gli scienziati italiani, che non riconoscono la ricerca e che non la capiscono. Perché in Italia ci sono scienziati, anche bravi, che non conosce nessuno e che fanno ricerche sui precursori sismici e non le possono rendere pubbliche".
"E perché?" chiede il giornalista.
"Glielo dico in due parole, così come è stato detto a me nel 2004. Mi fu detto 'Giuliani non si rende conto del grave danno che fa all'Italia con la sua scoperta. Perchè lei non ha idea del Pil che muove una catastrofe come un terremoto, quando invece pochi funerali non costano niente".
Silenzio di stucco in studio, lo stesso Santoro mostra qualche segno di perplessità rispetto ad una frase tanto grave. Si leva un timido applauso dal pubblico in studio, mentre l'opinionista di Servizio Pubblico, il giornalista Marco Travaglio aggiunge: "Quelli che ridono dimostrano come l'emergenza e le catastrofi sono business".
Per cercare di far tornare la discussione nel binario in cui si era incanalata precedentemente Santoro riprende il filo del discorso: "Ma è vero che negli Stati Uniti credono alla sua ricerca?"
"Io a novembre sono stato negli Stati Uniti e portato la strumentazione con il finanziamento della Nasa e della Chapman university. Sul sito della Fondazione Giuliani ci sono tutte le informazioni sull'attività sismogenetica incentrata sulla contea di Orange, a 40 chilometri di Los Angeles. I dati sono visionabili con un'apposita password, che se volete posso fornirvi. La macchina funziona perfettamente, la macchina monitorizza un'area di 150 chilometri. Ma quando ci sono terremoti strumentali vengono segnalati".
"Voglio dire un'ultima cosa. Se non mi credono non fa niente, ma mi lascino andare avanti con questa ricerca che sta dando dei frutti - ha chiosato Giuliani - I frutti un domani andranno a favore di questa nazione. Io non ho mai dato via questa ricerca perché volevo che rimanesse una scoperta italiana". (g.a.)
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