Il cuore che batte...
C'è un Cuore nascosto nel cuore di ognuno di noi, e quel Cuore non è altro che Amore.
Ci batte forte il cuore? Sì? No? Fa lo stesso. Ci spostiamo ora in ospedale o in quegli studi specializzati dove ci misurano i battiti del nostro muscolo più importante. Hai presente cosa succede? Ci attaccano dei fili al petto e poi da una macchinetta esce un foglio a quadretti piccoli piccoli sul quale un puntino va su e giù disegnando una linea spezzata con alti e bassi, picchi e profondità. Alcuni chiamano questo disegno elettrocardiogramma. Proviamo a mettere una mano sul cuore...Sentiamo qualcosa? Tun du du dum, tun tu du dum, tun du dum dum... C'è qualcosa che batte, c'è un cuore che batte. Ma come batte? E' un battito regolare? Irregolare? Cosa vuol dire regolare o irregolare? Così, intuitivamente, si potrebbe dire che un cuore con un battito regolare è sano, mentre un cuore con un battito irregolare ha qualche problema. Sempre a spanne si potrebbe dire che è regolare un battito prevedibile, sempre uguale, periodico, euclideo in certo qual modo. Al contrario irregolare potrebbe essere un battito complicato, complesso, imprevedibile, caotico. Intuitivamente e a spanne questo è ciò che ha sempre pensato niente poco di meno che la medicina classica, fior fior di studiosi, medici, specialisti, laureati, plurilaureati, Ph D, Ph E, Ph F, e Ph tutto l'alfabeto. Detta secondo il linguaggio medico, c'è sempre stata la credenza che è più facile osservare un comportamento complesso (o caotico) del cuore negli stati patologici (in chi ha problemi col cuore) piuttosto che nelle situazioni di normalità fisiologica (in chi sta col cuoricino tutto a posto ed in ordine). Niente da dire, mi pare un ipotesi più che plausibile. Proviamo ora ad applicare gli strumenti che ci mette a disposizione la matematica del caos, e vediamo se questa ipotesi è verosimile, osserviamo semplicemente cosa succede. Siete col fiato sospeso?
Non ve ne frega nulla? Avete già capito? Prima di svelare la risposta è interessante osservare che la medicina ha sempre interpretato le fluttuazioni, da un punto di vista classico, in termini di omeostasi: i sistemi biologici rispondono alle perturbazioni ambientali con azioni correttive volte a ripristinare la stabilità dell'ambiente interno. Da questo principio si evince che le variazioni della frequenza cardiaca sono semplicemente risposte transitorie alle perturbazioni ambientali; durante una malattia l'individuo perde la capacità di mantenere una frequenza cardiaca costante a riposo, con un conseguente aumento di variabilità. E' un po' come quando gli organismi tendono a mantenere un intervallo fisiologico di fluttuazione erratica che permette loro alle necessità poste da un ambiente imprevedibile ed in continua fluttuazione (omeoresi). Non importa se qualcuno non ci ha capito granchè in queste ultime divagazioni mediche altamente illuminanti: non è proprio così. Il battito cardiaco in soggetti sani è niente poco di meno che....caotico!!!!!!!!!!!!!! Le fluttuazioni sono indice di vita, guai se non ci fossero (elettrocardiogramma (ECG) piatto)!!
Il cuore che batte è una nuvola di panna montata, un fiocco di neve, un acquario di pesci rossi in movimento, un alveare in fermento, un albero in fiore, un girasole, il delta di un fiume, un viso sorridente. Grazie alle dinamiche caotiche la frequenza cardiaca gode di vantaggi funzionali, oltre che della proprietà dell'autosomiglianza o invarianza di scala [v. 1.5]. Un cuore sano che batte è elastico, flessibile, adattativo; apprende e si adatta all'ambiente e alle sue perturbazioni, è in armonia con la natura, risponde facilmente alle necessità poste da un ambiente imprevedibile e in continua modificazione. Non poteva essere altrimenti: se la natura è straordinariamente complessa, anche il nostro cuore doveva per forza esserlo. Un cuore malato invece è rigido, prevedibile, le sue dinamiche sono molto più semplici, tendono alla periodicità, all'euclideicità. Mentre l'attrattore di un cuore sano è del tipo attrattore strano o caotico (nuvola in cielo tanto per capirsi), l'attrattore di un cuore malato tende a un ciclo limite, a una periodicità (oscillazioni periodiche, regolari, o addirittura punti fissi poche ore prima di un arresto cardiaco). La fibrillazione ventricolare (caso in cui il cuore impazzisce) potrebbe, a prima vista, apparire come il massimo della caoticità. Tuttavia, alla luce della teoria del caos, ciò non è esatto: vi è infatti una sostanziale differenza tra eventi totalmente casuali e slegati tra loro e comportamento caotico (ossia ordine complesso).
Nell'analisi ECG del cuore in fibrillazione non è stato identificato nessun attrattore, nessuna nuvoletta, così che la fibrillazione appare come un segnale casuale non caotico (assenza di struttura, nessun ordine complesso). La rottura dell’ordine non significa giocoforza disordine, infatti defibrillando con tempestività si può ricondurre il cuore al suo ordine complesso, mentre non intervenendo tempestivamente si possono avere danni al cervello, o addirittura morte (elettrocardiogramma piatto, un nuovo ordine, prevedibile, lineare, piatto). Mentre i cardiologi utilizzano l'elettrocardiogramma (ECG) per misurare i battiti del cuore, i neurologi quando si occupano del cervello si affidano all'elettroencefalogramma (EEG). L'EEG di individui sani (analogamente all'ECG nei sani di cuore) ha caratteristiche caotiche, mentre individui con determinate patologie (ad esempio coloro che sono affetti da epilessia) danno luogo ad un tracciato dell'elettroencefalogramma con dinamiche più semplici, meno strutturato, meno complesso, più ordinato e prevedibile. Anche qui comportamenti periodici, di ciclo limite, od addirittura di punto fisso, lineari statici, sono indice di disfunzione e malattia: linearità e prevedibilità come indice di morte, rigidità, infermità, problematiche di risolvere, non linearità al contrario indice di creatività, flessibilità, elasticità, adattabilità, apprendimento, vita, benessere. Non a caso un corpo immobile, fermo, freddo, rigido, è sinonimo di morte, mentre un corpo elastico, caldo, flessibile, mobile, è sinonimo di vita. Chiaramente e fortunatamente i due estremi concedono un sacco di sfumature intermedie.
Le patologie sono strettamente legate ad un aumento di ordine (prevedibilità) e ad una drastica diminuzione di complessità e dimensionalità del sistema. I tracciati irregolari tipici della situazione fisiologica hanno una dinamica caotica con attrattori strani (caotici). La frequenza oscilla spontaneamente anche in assenza di perturbazioni esterne e naturalmente non tende verso un omeostasi stazionaria se non in situazioni patologiche. In un sistema omeostatico esistono numerosi meccanismi di retroazione o feed-back: le sue oscillazioni sono quindi normali (nel senso che indicano un soggetto sano), anche in forma caotica, per determinati valori dei suoi parametri di controllo. Mutando però tali parametri, varia la complessità del sistema creandosi patologie da "perdita di caoticità" o a patologie da "aumento di caoticità". In altre parole, se è vero che ogni sistema biologico complesso tende a regolare l'intensità e la qualità delle proprie funzioni sulla base di un certo tipo di attrattore, è anche vero che la patologia insorge quando l'attrattore stesso cambia di dimensione (es. nel tipo di periodicità) o di struttura.
Ricordando la nostra nuvola di panna montata, esempio di attrattore caotico, essa quando sta bella ferma nel cielo azzurro dà una sensazione di stabilità, di tempo sereno, e sta lì unicamente per diletto, quasi a fare da cornice od ornamento al paesaggio di qualche dipinto. Se le dinamiche all'interno e all'esterno della nuvola cambiassero (a causa di temperatura, venti, pressione, correnti, ecc.) la nuvola attrattore muterebbe di dimensionalità (potrebbe aggregarsi ad altre nuvole, diventare più grande,.) e di struttura (potrebbe, biforcando, spezzarsi in tante altre nuvole, cambiare forma, spostarsi, scaricarsi a terra sotto forma di pioggia). L'origine di una malattia potrebbe essere colto là dove c'è una biforcazione nelle dinamiche di uno o più sistemi biologici (scelte all'interno dell'albero-nuvola), sia in aumento di complessità che in diminuzione (i sistemi biologici hanno molteplici parti che agiscono coerentemente per produrre una azione globale).
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