Giacimenti di metano - E' di mercoledì scorso la notizia diffusa dal quotidiano inglese The Indipendent che annuncia la scoperta di un enorme giacimento contenente migliaia di tonnellate di metano, situato al di sotto dei fondali del mare Artico. Ad informare il famoso giornale è stato un gruppo di ricercatori russi, accortisi del gigantesco deposito di gas mentre esaminavano i fondali del mare Artico al largo della Siberia orientale.
Un enorme quantitativo di gas
Igor Semiletov, uno degli studiosi che ha preso parte alla ricerca, aveva denunciato la presenza di grandi depositi di metano sotto i fondali artici già nel 2010 e lo aveva fatto attraverso le pagine di un'autorevole rivista scientifica. Su una cosa però si era sbagliato, ovvero il quantitativo di gas che pare essere notevolmente superiore a quanto inizialmente stimato: “Prima trovavamo strutture simili a torce del diametro di qualche decina di metri. Questa è la prima volta che abbiamo trovato strutture continue e potenti di oltre un chilometro di diametro. Sono rimasto colpito dalle dimensioni e dalla densità dei pennacchi di gas. In un’area relativamente piccola ne abbiamo trovato oltre 100, ma in un’area più ampia ce ne devono essere a migliaia”.
Pericolo inquinamento
Quando si pensa a questo enorme quantitativo di gas, la prima cosa che ci deve venire in mente non è la quantità di energia che potrebbe produrre ma i danni che rischierebbe di provocare all'ambiente qualora venisse rilasciato nell'atmosfera. Il metano infatti è 20 volte più inquinante dell'anidride carbonica. Secondo gli studiosi, la calotta polare, sempre meno compatta a causa del surriscaldamento globale, non è più in grado di contenere la pressione esercitata dal gas contenuto ne sottosuolo. Nel ghiaccio si creano così microfratture che rilasciano il metano nell'atmosfera molecola dopo molecola.
Rischio catastrofe - Se la calotta polare continuerà ad assottigliarsi, sarà praticamente impossibile riuscire a fermare la fuoriuscita di metano dai fondali. Se quelle migliaia di tonnellate dovessero essere liberate si incorrerebbe in una tremenda catastrofe ecologica. Il metano, infatti, accelererebbe a dismisura l'effetto serra e porterebbe l'inquinamento ad un livello mai raggiunto prima, decine di volte superiore a quello attuale.
Irene Lorenzini
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